Torneremo a parlare anche oggi dello Zodiaco Azteco è molto complesso ed è diviso per anno e ci sono diverse combinazioni.
L’astrologia Azteca è differente dalla nostra, il conto dei segni o dei destini è stabilito in base a 20 segni: il Coccodrillo, il Vento, la Casa, la Lucertola, il Serpente, la Morte, il Cervo, il Coniglio, l’Acqua, il Cane, la Scimmia, l’Erba secca, il Giunco, il Giaguaro, l’Aquila, l’Avvoltoio, il Movimento, la Silice, la Pioggia e il Fiore ai quali sono associati 13 numeri; si ottengono così 260 combinazioni che costituiscono i nomi dei giorni, si avrà per esempio (es.) 5° giorno – Serpente, 3 – Erba secca, 13 – Giaguaro ed ogni data di nascita corrisponde a un destino.
-Il Sole
Per gli Aztechi è più che altro un concetto che un dio, difatti il sole con la S maiuscola è in effetti un simbolo dell’energia generale. Esso è principio vitale, essenza del movimento, e non viene rappresentato ma è in alcuni dei suoi tratti specifici: sole che sorge, sole a mezzogiorno, sole che tramonta, sole notturno, sole predatore.
Per gli antichi abitanti del Messico, il nostro attuale sole è di fuoco, talvolta rappresentato da una farfalla. Viene rappresentato come un giovane dio rosso con i capelli biondo ed è il terzo dei nove “signori della notte”. Viene invocato con il nome di “Venerabile Giovane Uomo”.
Induce a caratteri aperti e raggianti. Gli anni e gli esseri che governa ricevono in modo omogeneo e regolare le sue influenze toniche: ardore, dinamismo, energia, foga, vitalità. Sono in genere anni e persone benefiche dotate di una intensa attività.
-Dea Della Bruttura
Tlazolteolt, la Dea della Bruttura o la Venere impudica degli Aztechi. Figura in settima posizione nella serie dei “Signori della notte” è originaria delle regioni tropicali della costa del Golfo del Messico. Gli abitanti di queste contrade erano rinomati per la loro sessualità e la loro impudicizia.
La Dea della Bruttura, ispira l’adulterio e il desiderio carnale, è anche una dea del peccato. Ma siccome niente è univoco nel mondo azteco, essa è allo stesso tempo la dea del riscatto e della redenzione.
I primi missionari francescani si stupirono molto nel constatare che la dea dell’amore presiedeva a un rito di confessione molto simile a quello del rito cattolico romano, ma ci si poteva confessare una sola volta.
La Dea della Bruttura spinge agli eccessi e alla tentazione e genera movimenti di sublimazione.
Fonte | Ishthar