Il ricordo di una vita passata. Un sogno ricorrente di una vita precedente che ci conferma la teoria della reincarnazione: il caso di Jenny Cockell.
Avete mai avuto la sensazione o sognato qualcosa che foste conviti fosse legato ad un ricordo di una vita passata? Jenny Cockell è lo straordinario caso che conferma la teoria della reincarnazione; per tutta la sua vita ha sognato qualcosa che poi si è rivelato un ricordo reale di un tempo passato. Oggi leggeremo la sua storia.
La vita passata di Jenny Cockell
Tutto iniziò quando Jenny Cockell era ancora una bambina: ogni notte ella era perseguitata da uno strano sogno, sempre lo stesso, che descriveva la morte di una donna di nome Mary. Ricordava una finestra dai molti vetri, una stanza bianca luminosa, ma soprattutto quello che più lasciava il segno al risveglio di Jenny era la sensazione straziante di paura e sconforto che attanagliava Mary dovendo lasciare gli otto bambini di cui era madre.
Jenny, da bambina si divertiva nelle faccende domestiche, amava riordinare la sua stanza, mettere a posto i giocattoli e nonostante fosse ancora piccola sapeva preparare un pane speciale con dei semi d’erba, che nessuno le aveva insegnato o lei aveva mai visto fare. Anche nei sogni dove sognava la vita di Mary ricordava ch’ella amava occuparsi della casa e di preparare ottimi pranzi.
La cosa curiosa erano anche i disegni che Jenny faceva: disegnava spesso delle mappe di un villaggio irlandese che lei in questa vita non conosceva ma ch’era consapevole Mary conoscesse come la sua casa.
Per tutto questo, Jenny Cockell durante tutta la sua infanzia visse una vita solitaria, passando la maggior parte del tempo in uno stato onirico, a scuola fu definita un’alunna lenta nonostante il suo quoziente intellettivo sembra superiore alla media. Fino all’età adulta la ragazza fu perseguitata dai sogni riguardanti la vita di Mary, che però considerava esclusivamente come, appunto, dei sogni, senza nessun collegamento.
L’esperimento dell’ipnosi
Fu solo nel 1988, quando Jenny era sposata e con due figli, che sperimentò la tecnica dell’ipnosi regressiva, la quale esperienza cambiò del tutto la sua vita. Fu infatti, in stato di trance che Jenny divenne Mary raccontando di vedersi piangere, di sentire l’odore dell’erba sulle aiuole fuori da una grande casa colonica, di respirare l’aria fresca della primavera, il vento fra i capelli: tutto quanto era molto vivido come se stesse vivendo lei stessa quella vita. Poteva spostarti nel tempo e nello spazio, vedere come un film spezzoni della vita di Mary, una vita felice con i suoi otto figli, una morte dolorosa e colma di preoccupazione per quello che lasciava e fu proprio questo a spingere Jenny ad investigare sulla vita di questa Mary.
La ricerca di Mary
Da allora iniziò la sua ricerca: conosceva più o meno gli anni in cui Mary era vissuta, grazie alle mappe che aveva disegnato da bambina poteva consultare e confrontare le mappe attuali. Cercò rifermenti, appuntando tutto quello che dai sogni e dal viaggio di ipnosi aveva appreso. Così emerse che Mary visse in un piccolo paese, sulla strada di Sword, il suo nome completo era Mary Sutton.
Avendo la maggior parte delle informazione, Jenny partì per rincontrarsi con la sua vita passata; ricordava tutto, i luoghi, le strade, le case: la Mary dentro di se rammentava tutta la sua vita, ed era anche convinta che i suoi figli vivessero ancora. Jenny così volle cercarli, pubblicò diversi annunci nel Dublin Evening e nella rivista MENSA, finché i vari avvisi ottennero i risultati sperati.
Continua nel prossimo articolo…