Venezia, la storia del mendicante e del levantino

Venezia è una città che offre moltissimo ai suoi estimatori, sia per quel che riguarda monumenti e attrazioni, sia per quel che concerne la sua storia nascosta.

Una delle storie di fantasmi più tristi di Venezia

E proprio pensando alle leggende e alle storie di fantasmi riguardanti Venezia che vogliamo portare a vostra conoscenza quella del mendicante e del levantino. Questa si svolge davanti alla scuola di San Marco, oggi Ospedale Civile. Dobbiamo fare un salto indietro nel tempo e arrivare fino al 1260, momento nel quale questa Scuola grande venne creata a scopo umanitario. E poi saltare al momento in cui nel 1485 venne distrutta. È una premessa necessaria perché dobbiamo parlare di Cesco Pizzicanti, uno degli scalpellini veneziani dell’epoca che partecipò alla ricostruzione sotto la direzione di Mauro Codussi all’inizio del 1500.

L’uomo godeva a Venezia e dintorni di una certa fama. Nel 1501 una malattia improvvisa colpì la giovane moglie dell’uomo, Florinda. La donna, nonostante tutte le cure ricevute,  morì lasciando da solo l’uomo che nel tentativo vano di salvarle la vita arrivò addirittura a vendere la sua bottega. Disperato per amore e completamente in rovina, Cesco Pizzigani si ritrovò per anni a mendicare proprio davanti al portale della Scuola grande di cui era stato tra gli edificatori.

Quando non visto, con un piccolo chiodo, si divertiva a incidere ai lati del portone i profili delle navi che arrivavano a Venezia. Vicino alla Scuola abitava una donna che aveva avuto un figlio da un levantino. E che grazie ai diritti posseduti come mercante internazionale poteva vivere nell’isola della Giudecca. Spesso il ragazzo tornava a trovare la donna, purtroppo raramente con intenzioni pacifiche. E sfogando su di lei, addirittura picchiandola, il fatto di essere metà veneziano e metà levantino e quindi odiato da entrambe le comunità.

Ancora oggi si sentirebbero i lamenti

La donna sopportava per amore anche gli scatti violenti del figlio che una sera, accecato dall’ira, accoltellò la madre strappandole il cuore dal petto. Leggenda vuole che, terrorizzato dal suo gesto, per raggiungere il ponte di fronte alla Scuola salendo il primo gradino cadde e il cuore ruzzolando dalle sue mani gli chiese se si fosse fatto male.

Totalmente impazzito dal dolore il giovane si suicidò gettandosi nelle acque davanti al cimitero. Qual è il legame tra il mendicante e il levantino? Cesco, dormendo sotto il portale, vide l’intera scena e la immortalò sul marmo. Tuttora è possibile vedere una figura umana con un grande turbante in testa che regge in mano un cuore umano tra le riproduzioni dei profili delle navi. E si racconta che di notte, nel silenzio, si possano sentire i lamenti dell’uomo alla ricerca del cuore della propria madre.

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