Muscarello e il poliziotto scapparono verso l’auto della polizia e l’agente gridò alla radio che lo vedeva anche lui, vedeva il disco volante oscillare nell’aria mentre le sue luci rosse lampeggiavano in continuazione ed erano così forti da rendere difficile stabilire la forma del velivolo.
Un altro poliziotto di pattuglia quella notte, David Hunt, sentì la comunicazione via radio del collega e si diresse sul posto. Riuscì a vedere più da lontano l’astronave che ondeggiava nell’aria, le luci, i cavalli scalciare nel recinto, infastiditi e spaventati.
La vide muoversi oscillando sopra le cime degli alberi. Toland, dopo la comunicazione di Bertrand ne ricevette un’altra, di una centralinista di Exeter che avvisa di un fatto accaduto che era stato attaccato da una nave spaziale, ma mentre parlavano la linea era stata interrotta.
La telefonata era stata fatta da una cabina pubblica a circa dieci chilometri da Exeter e Toland ne informò la polizia e la base dell’aeronautica militare poco distante, a Pease. L’uomo che aveva chiamato non venne mai trovato, nè identificato, ma in seguito ricevettero moltissime telefonate, tutte sullo stesso argomento.
Avrebbe dovuto risolvere la questione il ministero della Difesa, che però non si pronunciava sui fatti. La notizia però non poteva passare sotto silenzio perchè c’erano troppi testimoni che avevano riportato le loro segnalazioni e le agenzie stampa riportarono la notizia.
In particolare se ne interessò John Fuller del Saturday Review che fece approfondite ricerche prima di pubblicare la sua versione dell’incidente. Si misero ad investigare sulla faccenda anche quelli della NICAP, un comitato di investigazione nazionale sui fenomeni aerei, composto da cittadini convinti che il governo non li studiava abbastanza da dare risposte esaurienti.
Raymond E. Fowler, della NICAP, fece un rapporto di diciotto pagine sull’intera storia. L’avvistamento pareva una realtà non semplici illazioni e convinzioni di persone un pò fuori di testa. (continua)