Alla fine del 1949 il periodico True, diretto ad un pubblico maschile, chiese a Donald E. Keyhoe di scrivere un articolo sui dischi volanti, che fu pubblicato all’inzio dell’anno successivo con il titolo: “I dischi vlanti sono veri”. Il pezzo causò gran scalpore.
Nell’articolo Keyhoe, pur non portando effettive prove, sosteneva che doveva essere vero se nessuna delle sue fonti “altolocate” aveva voluto parlarne e visto l’imbarazzo sul soggetto dell’aeronautica militare. Sempre secondo l’autore del pezzo, venivano tenuti segreti importanti fatti per non diffondere il panico tra la gente, ma nelle segnalazioni c’era del vero.
Sosteneva inoltre di avere prove provienenti da fonti anonime, che non avevano voluto dichairare il proprio nome. Due mesi più tardi il True pubblicò un altro articolo, stavolta firmato dal comandante Robert B. McLaughlin, ufficiale della marina esperto in missilistica, in servizio nella base di White Sands nel New Messico.
McLaughlin nell’articolo dichiarava l’avvistamento di oggetto ellittico da parte sua e di una squadra di tecnici che stavano per lanciare un pallone meterologico nell’aprile 1949. Secondo lui l’oggetto aveva un diametro di circa 32 metri e volava a 90 km all’ora.
La sua testimonianza ebbe un forte impatto e fu considerata veritiera, c’erano molti testimoni oltre lui: una squadra di ingegneri, un tecnico con un teodolite, oltre a lui, ufficiale della marina. La marina, in questa occasione, diede l’autorizzazione alla pubblicazione dell’articolo e questo andava contro le conclusioni del progetto Grudge.
Ne vennero fuori interessanti teorie che prendevano in cosiderazione la posizione di Marte rispetto al New Messico, dove sperimentavano bombe nucleari le cui esplosioni erano ben visibili dal pianeta. McLaughlin era convinto che questi lampi di luce avevano potuto catturare l’attenzione degli alieni che erano venuti a controllare.
Mancavano però delle fotografie che testimoniassero quanto l’uomo sosteneva. La situazione si modificò poco dopo, quando un agricoltore dell’Oregon ne scattò due… continua nel prossimo articolo