Cosa c’entrano le associazioni e fondazioni con gli UFO? È presto detto. Nel corso della storia recente persone che hanno sostenuto di aver visto, o anche avuto contatti con alieni e altri pianeti ne hanno create coinvolgendo tante altre persone.
Primo fra tutto fu George King un ex tassista londinese che fondò nel 1956 il culto della Aetherius Society. King andava in trance e diceva di icevere messaggi dagli extraterrestri che, tra le altre cose, gli dissero che Gesù Cristo e altri santi non erano morti, ma vivevano su Venere.
King e i suoi fedeli credevano soprattutto nel potere della preghiera che li avrebbe salvati da catastrofi imminenti. Per farlo raggiungevano e vette più alte dei monti sulle quali pregavano innalzando le braccia al cielo e raccogliendo le preghiere in “batterie cosmiche” che proteggono la Terra.
Altra storia simile è per la Unariuis Foundation, sempre ispirata agli UFO, nata alla periferia di San Diego e con a capo Ruth Norman, nome d’arte Uriel, che dice di ricevere messaggi alieni. Sostiene anche di aver raggiunto sessanta pianeti. Secondo le sue parole l’uomo aveva tempo, seguendo le sue indicazioni, di prepararsi spiritualmente all’arrivo, nel 2001, di 33 astronavi aliene della Confederazione.
Personalmente non ne ho vista nessuna, ma magari sono atterrate silenziosamente altrove. Spesso queste persone e i loro fedeli vedono negli extraterrestri la possibilità di un contatto che possa far capire all’uomo che si sta autodistruggendo.
In pratica rappresentanno una specie di messaggio divino, di messaggeri. La maggior parte di queste storie di avvistamenti venne alla luce negli anni Cinquanta, subito dopo la Guerra e in tanti studiosi ne forniscono una ragione: la paura della bomba atomica, la minaccia della fine dell’umanità.
Loro sarebbero qualcuno in grado, con il loro arrivo, di far ritornare alla mente gli equilibri e le cose veramente importanti. Subito dopo questi fenomeni però sono arrivati i resoconti dei rapimenti di umani da parte degli alieni. Uno dei più famosi sembra essere quello dei coniugi Hill.