Oggi torneremo a parlare delle discipline orientali ed in particolare dell’antica religione giapponese: lo shintoismo. Abbiamo già profusamente parlato di questa religione, della sua storia, delle sue pratiche magiche, delle divinità o meglio Kami che la compongono. Sappiamo dunque che gli shintoisti si affidano molto ai questi kami o spiriti, che essi siano dei luoghi, dei boschi, della pioggia e via dicendo.
In questa cultura c’è una piccola e simpatica pratica che viene spesso usata per far piovere o per far uscire il sole; il terubozu. Il terubozu è un piccolo fantasmino fatto di stoffa e carta, su cui si disegna con una pennarello una faccina felice con il sole, o una faccia triste con la pioggia, a seconda di ciò che si vuole, e che viene poi appeso fuori dalla finestra o dalla porta recitando questa preghiera:
“Teru-teru-bōzu, teru bōzu
Ashita tenki ni shite o-kure
Itsuka no yume no sora no yo ni
Haretara kin no suzu ageyoTeru-teru-bōzu, teru bōzu
Ashita tenki ni shite o-kure
Watashi no negai wo kiita nara
Amai o-sake wo tanto nomashoTeru-teru-bōzu, teru bōzu
Ashita tenki ni shite o-kure
Sore de mo kumotte naitetara
Sonata no kubi wo chon to kiru zo”
Si crede che questo terubozu fatto a somiglianza degli spiriti, si confonda con loro facendo recapitare dunque il messaggio o la preghiera che si vuole far avverare. Il terubozu viene anche fatto costruite dai piccoli in modo tale da tenerli impegnati e farli divertire. Che esso funzioni o meno sta a voi provare; che aspettate? Prendete, carta, stoffa e pennarello e provate. Alla prossima.