Parliamo molto di spiritismo, di fantasmi che infestano case, o di apparizioni in luoghi antichi, ma anche moderni, ma quale spiegazione possiamo a dare a questo genere di cose? E perchè alcune persone li vedono e altre no?
Cosa fa la differenza? La prima se vogliamo a porsi quesiti fu Eleanor Sidgwick, sorella del primo ministro inglese A.J. Balfour e coordinatrice della SPR ai tempi del suo esordio. “Un’apparizione esiste di per sé, indipendentemente dalle persone a cui si manifesta, cioè esiste anche se non c’è nessuno presente a percepirla?” , fu la domanda.
Gli spiritisti le risposero che un’apparizione è un’entità indipendente ed è lo spirito “disincarnato” dal corpo defunto. In poche parole l’anima che al momento della morta lascia il corpo, ma che rimane “legata” alle sue cose terrene, legame che le impedisce di andare altrove.
Nel 1919 Ernesto Bozzano, uno dei maggiori esperti di parapsicologia, ovvero fenomeni psichici, sostenne l’ipotesi che l’individuo potesse avere una vita oltre la morte del corpo e che potesse succedere che quest’anima rimanesse “intrappolata” nella sua vecchia vita invece di riuscire ad andarsene e averne una nuova e reincarnarsi, per alcuni.
All’interno del suo habitat l’entità riuscirebbe, attraverso poteri psichici, a muovere oggetti, a rendersi in qualche modo visibile a chi ha una certa inclinazione spirituale e capacità di comunicare e siano sensibili.
Qualcun altro invece ha sostenuto che queste manifestazioni non siano altro che immagini psichiche rimaste nell’ambiente e “catturate” dalle persone che entrano negli edifici. Non sarebbe altro che telepatia visto che l’energia psichica di un individuo può rimanere in un luogo anche quando lui se n’è andato.
Un pò il fenomeno che consente ai medium di trarre informazioni dalle “vibrazioni psichiche” degli oggetti. Anche questa teoria viene considerata abbastanza affidabile, anche se pare non ci sia niente di scientifico in tutto ciò. Che l’anima abbia un peso, anche se minimo, però è cosa nota.