Oggi parleremo del Tantra, la cui origine, almeno secondo le indagini storiche, si pensa che risalga a 6000 anni fa in India.
Bisogna dapprima dire che, l’antica religione, quella della Dea, diceva che lo spirito ed il fisico dell’uomo erano una cosa sola, l’uomo era completo, unito e non diviso come oggi.
Con il Cristianesimo, l’uomo si sente separato al suo interno, la sua spiritualità e la sua fisicità sono separata a causa di di quelle privazione che la religione ha messo di fronte, come la privazione dell’appagamento fisico e psicologico viste come peccato.
Non solo la sessualità, ma anche le emozioni che proviamo come la rabbia, l’affetto, la passione, e la tristezza, l’emotività va tenuta sotto stretto controllo.
La parola Tantra deriva dalle parole sancrite “Tan” che vuol dire estensione, espansione e “Tra”che vuol dire liberare, sciogliere, rendere liberi. Quindi si può essere liberi solamente ampliando la propria coscienza.
Il principio alla base del Tantra è quello di vivere appieno la propria vita di ogni giorno, di vivere ogni momento in allegria e armoniosità, in modo da portare al massimo la coscienza e andare verso l’illuminazione.
Corpo e mente insieme, si privilegia la corporeità, si utilizzano i sensi, i sentimenti ed anche la sessualità per l’evoluzione spirituale.
In Occidente si pensava del Tantra come se fosse incentrato solamente sul sesso e atto sessuale, non c’è niente di più errato! Difatti, le pratiche sessuali costituiscono una minima parte della dottrina!
Molte persone si sono avvicinati a questa dottrina solamente perché pensavano di trasgredire il sistema, la morale, ma ciò è terribilmente errato, il tantra è un percorso di illuminazione e necessita di persone con determinate qualità tra cui la determinazione, libertà dalle limitazioni, costante amore e compassione, autodisciplina etica, grande concentrazione, sicura comprensione della realtà e una lunga pratica meditativa!!
La prossima volta analizzeremo il Sentiero Tantrico