L’arte e il surrealismo

di Redazione Commenta

 L’arte, che sia cantare o scrivere, che sia ballare o dipingere, è sempre stata un mezzo per far esprimere, far uscire le proprie emozioni e per sfogare le proprie frustrazioni. Prendiamo per esempio i pittori più famosi, coloro che con la pittura e il disegno hanno mostrato parte della loro anima e hanno regalato a chi osservava i loro dipinti emozioni e scatenato dubbi e fantasie.

Un movimento culturale che ha scatenato l’inconscio degli artisti, non solo di pittori, ma anche di scrittori e registri, è stato il Surrealismo, nato nel novecento dall’evoluzione del Dadaismo. Il movimento ebbe come principale teorico il poeta Andrè Breton, che fu influenzato dalla lettura de “L’interpretazione dei sogni” di Sigmun Freud del 1899, e dopo averlo letto decise che fosse inaccettabile il fatto che il sogno, e quindi l’inconscio, avesse avuto così poco spazio nella civiltà moderna e pensò quindi di fondare un nuovo movimento artistico e letterario in cui il sogno e l’inconscio avessero un ruolo fondamentale. Da qui nacque il surrealismo.

Il primo Manifesto surrealista del 1924, definì così il surrealismo:

“Automatismo psichico puro, attraverso il quale ci si propone di esprimere, con le parole o la scrittura o in altro modo, il reale funzionamento del pensiero. Comando del pensiero, in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione, al di fuori di ogni preoccupazione estetica e morale”.

Il surrealismo è quindi un automatismo psichico, ovvero quel processo in cui l’inconscio, quella parte di noi che emerge durante i sogni, emerge anche quando siamo svegli e ci permette di associare libere parole, pensieri e immagini senza freni inibitori e scopi preordinati.

Il surrealismo aveva tre tematiche principali:

– amore, inteso come fulcro della vita
– sogno e follia, considerati i mezzi per superare la razionalità
– liberazione dell’individuo dalle convenzioni sociali.

Nell’ambito della poesia e delle arti visive tale revisione si espresse attraverso l’adozione di tecniche non convenzionali, prima fra tutte l’automatismo. Tra le più importanti opere d’arte surrealiste create tra gli anni Venti e i primi anni Trenta ricordiamo gli artisti; René Magritte, Max Ernst, Joan Miró, Yves Tanguy, André Masson e Salvador Dalí.

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