La parola drago in greco significava serpente ed entrambi, drago e serpente, sono immagini molto diffuse nella mitologia anche se a volte con valenze differenti. Proprio nella mitologia greca i draghi si generavano e divoravano tutto.
Su queste creature, forze della natura con energie e poteri molto grandi, si basano molte leggende che possono avere un parallelo con l’animo umano nel senso che i draghi non erano controllabili e il loro poterte era spesso distruttivo.
Allo stesso medo, insito nel subconscio dell’essere umano ci sono forze sconosciute che non sono sotto il controllo dell’individuo e gli causano strani comportamenti, aberrazioni e difficoltà. Qualcuno li chiama “demoni“. Per vincere su di loro, in tutti i sensi, anche sulle paure, gli uomini hanno architettato un’idea, se così possiamo chiamarla: farli combattere e vincere dagli dei.
Gli dei dell’Olimpo sconfissero sia i Titani che i Giganti e la “tentazione” agli eccessi di queste creature venne ridimensionata. Gli dei ristabilirono la legge, la giustizia, la correttezza e tutto sarebbe finito così se la Terra non nascondesse ancora la più temibile delle minacce: Tifone.
Chi era costui? Un mostro che terminava alle estremità con tanti serpenti e quando allargava le braccia riusciva ad arrivare ai confini del mondo. Aveva la testa asinina con la quale arrivava alle stelle. Quando apriva le ali oscurava il sole.
Quando gli dei lo videro scapparono terrorizzati in Egitto e ni nascosero sotto forma di animale. Zeus si trasformò in ariete, Afrodite divenne pesce, Apollo pesce, Artemide in gatto, Dioniso in capra, Ermes in un ibis, Era in una vacca bianca.
Fu Atena, la figlia di Zeus a dire che era un comportamento indecoroso e a indurre il padre a riprendere le sue sembianze per combattere il mostro con i suoi fulmini che fu poi chiuso nell’Etna. Un’altra leggenda racconta però che prima della vittoria Zeus subì un’amara sconfitta. (photo credits | myth-wiki-ology.wikispaces)
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