
Nei suoi spettacoli teatrali che Steiner stesso definiva “misteri drammatici” metteva in scena le sue idee sulla reincarnazione e il rapporto con gli essere spirituali, ma per questo ci voleva un teatro che fosse architettonicamente in sintonia con con l’atmosfera così progettò un edificio adatto, il Goetheanum che sorse in una cittadina vicino a Basilea.
Fu completato nel 1920. Dopo la Prima Guerra Mondiale Steiner si occupò della diffusione del movimento antroposofico e si dedicò a due progetti, uno agricolo, l’altro pedagogico, ci soffermeremo sul secondo.
Steiner era convinto che tra i compiti della scuola ci fosse quello di far sviluppare la mente al pari dello sviluppo spirituale ed emotivo. Ai bambini bisognava insegnare a leggere solamente verso i sette-otto anni, età nella quale si formava il dente del giudizio, a suo dire collegato ad una maturazione spirituale.
Riteneva che il bambino nei primi mesi di vita imparasse imitando il comportamento delle persone che aveva accanto e quindi la prima infanzia era il momento migliore per instaurare e far crescere i rapporti affettivi.