Rennes-le-Château, la storia dell’Abate Saunière – parte seconda

Saunière entrò poi in contatto con alcuni circoli esoterici, cominciando ad interessarsi a quel campo di studi che la Chiesa non considera positivamente. Saunière non mancò di visitare anche il Louvre a parigi, dove erano esposte le opere del pittore Nicolas Poussin.

Ad attrarre la sua attenzione era il dipinto “I pastori d’Arcadia”, che raffigura tre pastori che osservano il coperchio di un sepolcro su cui sono incise le parole “Et in Arcadia ego”, “Io sono in Arcadia”. Secondo alcuni studiosi, il sarcofago sarebbe esistito realmente, e a poca distanza da Rennes Le Chateau.

Il sarcofago venne comperato da un americano, e fu fatto saltare in aria con la dinamite nel 1988 dal suo proprietario, stanco di avere continuamente sulla sua proprietà turisti provenienti da Rennes Le Chateau con in mano la fotocopia del dipinto di Poussin per un confronto diretto.

Rennes-le-Château, la storia dell’Abate Saunière

Oggi torniamo a parlare di Rennes-le-Château. Andiamo avanti nel tempo, più esattamente al 1 giugno del 1885, quando l’abate François Bérenger Saunière venne nominato parroco del paese.

A Saunière venne anche affidato il compito di restaurare la chiesa del paese, ma il comune, non possedendo i denari sufficienti per i lavori di restauro disse al parroco di arrangiarsi a trovare gli altri soldi.

Una cospicua donazione venne fatta dalla marchesa di Chambort, che diede la somma di 3000 franchi oro; il comune sostenne il parroco con 1400 franchi oro e lo stesso Saunière ne anticipa 518 di tasca propria.

Rennes-le-Château, la storia del sito

Oggi torneremo a parlare di Rennes le Chateau. Nel 1908, Antoine Fagès descrive così il paesaggio che si osserva dalla sommità della collina di Rennes:

Possiamo vedere gli strati rosso scuro del Daniano perdersi verso Campagne, a sud verso Granès e a nord, sprofondare, nel terziario, in una località detta Pastabrac. Questi terreni sono fortemente caratterizzati dalle ossa di Trilonosauro che si trovano spesso associate a pezzi di carapace di tartaruga. […] Uno scavo di tre metri è stato già iniziato a Sud, ed è stato rinvenuto un ossario che si estende per diverse centinaia di metri. Gli scheletri sono distesi e sovrapposti su sei/otto strati e orientati da Est a Ovest. Monsieur Tisseyre vi ha trovato due orecchini di bronzo. È forse una sepoltura risalente ad antiche guerre? La grande quantità di ossa che vi si trova non offre grandi ricchezze; forse il futuro riserverà interessanti scoperte.

Lo scenario archeologico secondo Christian Raynaud, è risalente ad un insediamento d’epoca paleolitica sulla sommità di Rennes-le-Château.

Rennes-le-Château, un luogo carico di mistero


Oggi per la sezione misteri parleremo di un luogo molto discusso e studiato da secoli Rennes-le-Chateau, posto su di una collina occupata a suo tempo da numerose civiltà quali Celti, Romani, Visigoti, Saraceni e Franchi e sito nella Francia meridionale, ad una quarantina di chilometri a sud di Carcassonne.

Le origini di Rennes-le-Château sono antichissime, e diversi studiosi hanno tentato di rocostruire il passato del luogo. La maggior parte degli studi fa riferimento a due lavori: Le comté de Razès et la Diocèse d’Alet (1877) di Louis Fédié e La Vraie Langue Celtique et le Cromleck de Rennes-les-Bains (1886) del reverendo Henri Boudet.

Il luogo ècaratterizzato da un’eccellente posizione geografica con una perfetta visualòe sulle vie d’accesso e sulle valli circostanti, ed era caratterizzato da una sorgente d’acqua.