Che cos’è la rabdomanzia e a cosa serve

Avete mai sentito parlare di rabdomanzia? Si tratta di una pratica che consiste nel tentativo di individuare acqua o filoni di metalli nel sottosuolo e in nei vari ambienti attraverso l’uso uno strumento specifico, solitamente di legno.

Rabdomanzia fai da te, il tuo strumento personale

Volete costruirvi uno strumento da rabdomante? Esiste un’alternativa al classico bastone o bacchetta a “Y”. Per crearne uno per voi potete utilizzare dei semplici appendiabiti di metallo, quelli che danno le lavanderie, per intenderci.

I marines americani, ovviamente senza avere un permesso ufficiale, utilizzavano aggeggi del genere per scovare tunnel nemici e armi nascoste. I rabdomanti cosigliano di seguire semplici indicazioni. Ecco come fare. Prendete due appendiabiti di metallo e un attrezzo per tagliare il metallo, può andar bene una specie di tronchesino o pinza.

Tagliate l’appendiabiti in due punti: uno è alla fine della parte diritta dove vengono stesi gli abiti, l’altro taglio è da fare sulla parte inclinata, poco prima che il metallo venga piegato per fare il gancio per appenderlo. A questo punto raddrizzate la parte più inclinata del metallo in modo da formare un angolo retto.

La rabdomanzia, potere paranormale della mente

La rabdomanzia è ritenuta un’antica arte e consiste nel trovare l’acqua, o altre cose sotterranee, grazie ad un bastone o bacchetta ricurca a forma di “Y”.

Antichissime incisioni rupestri in Algeria hanno evidenziato che l’uomoera rabdomante già molto prima che imparasse a scrivere. Probabilmente i Cinesi e gli Egizi utilizzavano questo sistema, anche se fino al medioevo non ci sono scritti che lo comprovano.

Ma da ovunque arrivi questa pratica è ancora oggi largamente in uso e con successo. La spiegazione fisica di tutto questo è che probabilmente si basa sull’energia emanata dagli oggetti invisibili e trasmessa agli strumenti utilizzati ai rabdomanti o alla persona stessa.

Supertizioni nella vita quotidiana, presagi e scongiuri

Le superstizioni sono molto presenti nei momenti cruciali della vita, ma si trovano anche in piccoli gesti della quotidianità. Divresi esempi li troviamo nell’ambito dell’abbigliamento. In Ungheria porta sfortuna fare rammendi su abiti mentre vengono indossati per paura che il Diavolo pensi che sia un sudario e venga a prendersi l’anima. Se ripari un abito addosso devi masticare un filo così il Diavolo capirà che sei vivo.

In Francia se per sbaglio indossi un indumento alla rovescia dovrai portarlo così per tutto il giorno altrimenti perderai la fortuna che per quel giorno si porta con sé. In Inghilterra porta sfortuna un bottone cucito troppo strettamente. Sempre nell’isola britannica porta sfortuna raccogliere un guanto che ti è caduto, ma se lo raccoglie un altro è il contrario.

In Scozia il primo raffreddore di un bimbo è quello che lo libera dalla potestà delle fate, in America, invece, se tossisci mentre parli vuol dire che stai mentendo! Qui e in Inghilterra se rabbrividisci vuol dire che qualcuno ha camminato sulla tua futura tomba. Da noi porta sfortuna appoggiare il cappello sul letto.

Paul Devereux, l’energia della Terra e i complessi megalitici

I rabdomanti erano sempre stati convinti dell’intenso campo magnetico e delle fluttuazioni energetiche che le pietre megalitiche presentavano e Devereux si convinse che la credenza popolare che riteneva quei luoghi terapeutici fosse fondata.

Questa convinzione era confermata dal fatto che gli abitanti del circondario andavano a Rollright per fare in modo che le ossa rotte si rinsaldassero. Molti ospedali utilizzavano la tecnica dell’ellettromagnetismo per accelerare i processi di saldatura delle ossa fratturate, era risaputo.

Un’altra scoperta in linea a quelle già fatte, fu grazie ad un rabdomante che riuscì a causare forti vibrazioni ad un voltmetro semplicemente ponendo una mano su una pietra in una zona particolarmente sensibile all’energia. I rabdomanti erano convinti che i corsi d’acqua si intersecavano proprio sulle linee di intersezione dei ley. 

Paul Devereux, l’energia della Terra e i complessi megalitici – I

Nel 1978 Paul Devereux cominciò a studiare i moniliti che disseminavano la campagna inglese, convinto che le grosse pietre fossero conduttori di una forza inspiegabile. Per farlo diede il via a due campagne: una nella quale venivano impiegati gli ultimi ritrovati della tecnologia scientifica in grado di rilevare qualcune tipo di energia.

L’altra si approcciava allo studio dei fenomieni in modo meno ortodosso, ovvero con la collaborazione di rabdomanti in grado di trovare le energie attraverso i loro poteri paranormali. Secondo Devereux i megaliti erano catalizzatori di energie posti sulle ley terrestri che incalavano i flussi.

Questa duplice iniziativa venne chiamata Progetto Drago a causa dell’antico nome cinese che rappresenta queste correnti terrestri. Il primo cambo base dello studioso fu posto a Rollright Stones, un sito megalitico a circa una trentina di chilometri da Oxford.

Mantiche – quinta e ultima parte

Oggi torneremo a parlare di Mantiche, un termine che deriva dal termine greco mantiké, che deriva a sua volta da màntis che significa indovino ed è sinonimo di divinazione, fare pronostici con l’osservazione di oggetti ed eventi naturali.

Questo che sto per fornirvi è l’elenco delle forme di divinazione:

Nechiomanzia
Divinazione che si effettua tramite l’osservazione di un cadavere o un oggetto legato al defunto.