Le esperienze extracorporee di Muldoon – I

Sylvan Joseph Muldoon era un appassionato di scienze occulte. Nato nei primi del Novecento nel 1927 lesse un libro nel quale venne a conoscenza che erano stati scritti libri sulla proiezione astrale.

Muldoon scrisse a Hereward Carrington spiegandogli che pure lui avrebbe potuto fornire tanto materiale da riempire un libro e naturalmente solleticò la curiosità dell’altro che infine si trovò a collaborare alla stesura.

L’opera uscì due anni dopo con il titolo di “La proiezione del corpo astrale“. Muldoon raccontò di avere avuto le sue prime esperienze extracorporee a dodici anni. Sua madre era una convinta spiritista che lo portava ai ritiri dell’associazione a Clinton.

Le sedute per procura e gli studi della SPR II

Un altro spirito che arrivò fu Mary Catherine Lyttelton, l’amore che Arthur Balfour aveva perso in gioventù. Gli scirtti che arrivavano ai medium erano presumibilmente di queste anime. Erano frammenti di frasi, conversazioni, con citazioni che provenivano da opere latine e greche che solamente due delle medium conoscevano.

Spesso la scrittura automatica delle medium finiva con la firma di Gurney o Myers. Presi singolarmente questi scritti sembravano non avere un significato e per parecchio tempo nessuno pensò che potessero riferirsi tutti e quanti ad un enigma.

Le sedute per procura e gli studi della SPR

Vi ricordate di quando vi ho parlato delle sedute spiritiche per procura e della signora Leonard? Il suo lavoro destò l’interesse da Eleanor Sidwick e il marito Henry, oltre che da Gerald Balfour, tutti membri fondatori della SPR. Eleanor studiò i casi della Leonard e arrivò a credere, dopo diversi studi e la “corrispondenza incrociata“, che potesse essere possibile comunicare con gli spiriti.

Esercizi di visualizzazione

 Oggi vi proporrò e spiegherò dei piccoli esercizi semplici di visualizzazione, che possono servivi per migliorare. Ben si sa che la visualizzazione è una tecnica base nell’arte della magia, che tutto gira intorno a saper “vedere” con il potere della mente ciò che non è realmente e fisicamente presente. Ad esempio quando si programma una pietra bisogna visualizzare lo scopo che avrà essa, oppure durante un incantesimo si visualizza ciò che si vuole ottenere, o anche quando si apre il circolo magico bisogna avere la capacità di visualizzare l’energia che va dal vostro corpo e che esce per formare il cerchio, tutto quindi inizia con la visualizzazione. Tutti chi più chi meno possiede già questa abilità, ma ovviamente nella magia bisogna migliorala sempre di più cosi da poter creare con la mente anche cose che non avete mai visto, i pensieri influenzano la nostra vita quindi è bene fare buon uso di ciò che immaginiamo e vogliamo.

Dopo questa breve introduzione iniziamo con la pratica, con un esercizio semplicissimo:

Scegliete un oggetto a vostro piacere, inizialmente meglio scegliere un oggetto semplice che non abbia molte curve e molti particolari, perché poi sarà più difficile ricordarsi tutto, osservatelo bene in tutte le prospettive,memorizzate ogni dettaglio, prendetevi tutto il tempo che volete quando vi sentirete pronti, chiudete gli occhi, sempre stando di fronte all’oggetto, e vedetelo con la mente, visualizzatelo come se realmente lo stesse guardando con gli occhi aperti, non riaprite gli occhi ma cercate di tenere l’immagine il più possibile impressa nella vostra mente, dovreste tenerlo almeno per 5 minuti, ovviamente all’inizio riuscirete a tenerlo per pochi minuti, ma con un po’ di pratica, ogni giorno, dovrete riuscirvi.

Le sedute spiritiche per procura

Le sedute spiritiche per procura avvenivano per evitare che il o la medium potesse leggere nella mente di chi andava a chidere informazioni sui defunti e riuscisse, tramite la telepatia a fornire informazioni.

Così nacque la pratica di mandare dalla medium una interposta persona che che sapeva del defunto il meno possibile. Fu così che si ebbe il caso di Bobbie Newlove, un bambino che era deceduto a dieci anni per difterite e che Feda, lo spirito guida di Gladys Leonard contattò per undici sedute spiritiche.

Lo spirito guida descrisse una saliera a forma di cane che era appartenuta al bambino, un costume di carnevale che il piccolo aveva indossato una volta, i suoi attrezzi da ginnastica, ma non solo, anche le sue visite ad un laboratorio di chimica con il nonno e una bambina a cui era particolarmente affezionato.

Titanic, tutte le premonizioni – parte I

Vi ho già parlato del Titanic e delle premonizioni che alcune persone hanno avuto sulla sciagura e del romanzo che lo scrittore Morgan Robertson aveva scritto anni prima che accadesse.

Robertson era uno scrittore, ma faceva molta fatica a scrivere e  per farlo si sedeva alla scrivania e attendeva d’essere preso dallo stato d’animo adatto, quindi cadeva in una sorta di trance.

Da quel momento in poi la storia fluiva fuori. Nel romanzo, intitolato “Futility” descrisse molto bene ciò che poi anni dopo successe veramente al Titanic, ma non fu il solo ad avere premonizioni sul transatlantico.

Callaway e i viaggi extracorporei – parte III

I viaggi che, secondo Callaway, avvenivano attraverso l’uscita del corpo attraverso il corpo astrale, che in pratica era lui in quanto spirito. L’uomo affermò di aver appreso grazie ai suoi esperimenti in merito, e alle ricerche, un metodo per elevarsi a livelli superiori di esistenza, ma allo stesso tempo si diceva spaventato da un viaggio che sembrava portarlo ai limiti dello spazio.

Callaway spiegò anche di aver trovato un metodo per lasciare il corpo attraverso quella che chiamava “porta pineale“, quindi attraverso l’utilizzo della ghiandola pineale che si trova all’interno del cervello e che alcuni ritengono la dimora dell’anima.

Questa è stata da molti ritenuta il compnente essenziale per le esperienze extracorporee. Con i suoi viaggi Hugh Callaway andò molto lontano, fino ad una città orientale che poi descrisse in modo estremamente chiaro e nitido, ma anche in un tempio tibetano dove si ritrovò in una stanza buia legato e torturato da uomini incappucciati che gli imponevano di rinunciare alla sua vera identità.

Callaway e i viaggi extracorporei – parte II

Callaway, come si diceva, veniva sempre richiamato verso il suo corpo da una forza misteriosa che gli faceva poi avere un gran mal di testa. Una notte però l’uomo decise di resistere alla forza e rimanere nel sogno.

Ad un certo punto senti una specie di “clic”, come uno scatto, il mal di tresta scomparve e lui si sentì completamente libero dal suo “io” fisico. I problemi cominciarono in seguito, ebbe modo di raccontare, perchè quando infine fece ritorno nel suo corpo questo era come paralizzato.

Callaway non era più in grado di muovere un muscolo e la cosa lo terrorizzò pareccho. Riuscì solo dopo grandissimi sforzi a muovere un dito. Riprese poi l’uso completo del corpo e nonostante lo spavento continuò con i suoi esperimenti.

Callaway e i viaggi extracorporei – parte I

Nella maggior parte dei casi i viaggi extracorporei dell’anima non era molto assidui, anzi si potevano ritenere il contrario: spordici e casuali. Il primo che disse di essere in grado uscire dal proprio corpo come spirito assiduamente e ogniqualvolta lo desiderasse era Hugh G. Callaway che inizialmente ne parlò utilizzando lo pseudonimo di Oliver Fox.

Callaway era nato nel 1885. Da piccolo era stato un bambino malaticcio e ipersensibile che trascorreva il suo tempo tra una malattia e l’altra e gli incubi ricorrenti che popolavano le sue notti. Era molto giovane quando apparvero i suoi poteri paranormali.

Sviluppò un metodo mentale per riuscire a non avere incubi e trovò una sorta di relativa tranquillità fino a quando all’età di tredici anni perse la madre e poco dopo anche il padre. Callaway aveva sempre temuto la morte e a quei lutti si chiuse in se stesso.

John William Dunne, sogni profetici nei titoli di giornale – parte I

Dunne era un soldato inglese in convalescenza sulla riviera italiana a causa delle ferite che aveva riportato durante la guerra dei Boeri in SudAfrica. Era il 1901 e una notte l’uomo sognò di essere tornato nel continente africano e di incontrare tre uomini.

Li trovò in una polverosa città del Sudan dove i tre esploratori erano approdati, sfiniti e laceri. La mattina seguente il soldato leggendo il giornale trovò la perfetta descrizione dei tre inviati di un giornale britannico che erano arrivati a Kartoum in condizioni di salute pessime a causa del lungo viaggio.

Erano esattamente come lui li aveva visti e l’articolo riportava fedelmente ciò che lui aveva visto durante il suo sogno. A questi sogni ne seguirono altri come quello di un’eruzione vulcanica che distruggeva una città, una fabbrica di plastica distrutta da un incendio, ma non solo.

Romanzo sul Titanic scritto dieci anni prima della tragedia

Abbiamo già parlato del Titanic in precedenza, nel post intitolato “La premonizione della tragedia del Titanic” citando le parole del romanziere Graham Green che aveva sognato l’affondamento, ma anche di un commerciante che per due notti aveva avuto l’incubo dell’affondamento e non si era imbarcato.

Torniamo ora a parlarne per riportare alla memoria un fatto molto curioso: nel 1898 fu stampato il romanzo “Futility“. L’autore era un certo Morgan Robertson e quello che si dice è che ebbe una visione, una premonizione sull’affondamento del Titanic ben quattrordici anni prima che avvenisse.

Il viaggio inaugurale del Titanic avvenne nel 1912 e il suo ritrovamento nell’Atlantico nel 1985. La sua tragedia e storia hanno sempre affascinato tutti quanti è quindi normale che anche questi racconti contribuiscano a crearvi attorno un ulteriore alone di mistero.

Apparizioni di anime nei momenti di crisi

Il fatto di cui si narra avvenne circa alla metà dell’Ottocento ed è molto particolare perchè racconta dell’apparizione di una ragazza sotto forma di fantasma ai suoi familiari nel momento in cui sta morendo a chilometri di distanza.

Era l’imbrunire a Clapham, in Inghilterra e una donna e su figlio erano seduti in giardino a godersi quel momento sereno. Stavano chiacchierando piacevolmente quando il figlio scattò in piedi indicando il sentiero che andava verso la loro casa.

Aveva visto la sorella, Ellen. Ma cosa ci faceva la ragazza a casa quando avrebbe dovuto essere a Brighton? L’avevano allontanata dalla famiglia per fare in modo che si staccasse dal suo innamorato: la loro era una storia impossibile.

Processo alla chiaroveggenza

In passato i fisici Gerald Croiset, Peter Hurkos ed Eileen Garrett, noti nel campo della scienza, si sono sottoposti per lungo tempo a esami di laboratorio per comprendere da dove venivano i fenomeni di chiaroveggenza.

I risultati non furono del tutto conclusivi, ma dimostrarono che i tre potevano chiaramente vedere il futuro e frugare nel passato. Queste capacità vengono chiamate precognizioni e retrocognizione e sono state attribuite anche ad Alet Tanous, medium libano-americano che ha più volte collaborato negli anni Ottanta, con la polizia per la risoluzione di crimini e la ricerca di persone scomparse.

Tanous sosteneva di potersi proiettare indietro nel tempo per arrivare al momento in cui la persona era stata vista l’ultima volta e poi percorrrerne e seguirne i movimenti.

Cazotte e gli altri veggenti, poteri della mente

Ogni epoca ha avuto i suoi visionari, pesone che come Cazotte rivendicavano il potere, o meglio la capacità, di essere in grado di “sbirciare nelle crepe del tempo”. Alcuni di loro sostengono che le loro capacità provengono da Dio.

Altri  che il dono della preveggenza è negata ai comuni mortali ed è come se intendessero che loro non lo sono. La maggior parte delle persone infatti pensa che questi poteri divini di prevedere il futuro siano al di fuori della loro portata.

Chi è privo di questo potere e non ha nessuna “visione profetica” si rivolge alla divinazione , all’arte di scoprire attraverso “segni divinatori” qualcosa sul futuro e chiede l’interpretazione di simboli. Antichi reperti babilonesi dimostrano che l’uomo ha cercato risposte fin dall’alba dei tempi.