Civiltà Maya, tra storia, cultura, profezie e scienza

La cultura Maya non è del tutto scomparsa e le persone che rimangono vivono per la maggior parte tra il Messico e il Guatemala e nello Yucatan. Ciò che cercano faticosamente di fare è mantenere le loro tradizioni religiose e culturali. Vestono copiando gli antichi vestiti, parlano lingue ormai quasi estinte e non apprezzano l’ammodernamento che sta avvenendo nelle loro città.

In queste comunità l’importanza maggiore la rivestono i vecchi saggi che tramandano culture e tradizioni, cantando vecchie preghiere e offrendo sacrifici nell’acqua, ovviamente non umani. Nonostante le incursioni di civiltà esterne conservano ancora l’aspetto dei loro avi, difatti sono alti circa un 1,50 mt, con la stessa corportura e colore degli occhi.

Si stanno sempre più isolando dal resto del mondo rimanendo indietro. La percentuale di scolarizzazione è molto basse e il tasso di analfabetismo elevato.

Civiltà Maya, tra storia, cultura, profezie e scienza

Per i Maya il sangue e l’acqua erano il mezzo per giungere al divino e posti come basi della vita, servivano quindi da collegamento tra il mondo umano e le divinità.

Questo popolo precolombiano aveva la convinzione dell’esistenza di un Essere Supremo, creatore del cielo e della Terra, chiamato Hunah Ku. Insieme a lui altre divinità tra cui Itzamnà, il Dio del Sole e la sua compagna Ixchel, con il loro figlio Bacab, KuKulcan, il famoso serpente piumato, rappresentato in tante iscrizioni come protettore dei sacerdoti.

Il nome con cui è particolarmente noto è Quetzalcoatl, che significa appunto serpente piumato, qui nelle vesti umane. I Maya non erano l’unico popolo a crederci difatti ha sempre rappresentato una delle più importanti divinità per le culture meso-americane.

Civiltà Maya, tra storia, cultura, profezie e scienza

Il Popul Vuh, “Libro della Comunità” o “del consiglio”, è il più completo e conosciuto testo sacro del popolo Maya Quiché del Guatemala e inizia con il mito della Creazione. Oltre a raccontare delle origini tratta di miti, leggende, storia antica, migrazioni e contatti avuti con le altre popolazioni della zona, olmechi, toltechi e Maya dello Yucatan.

Nel manoscritto Maya si trovano anche cenni di un grandissimo diluvio avvenuto 12.000 anni fa che spazzo via una parte del continente americano, quella che tutti chiamiamo Atlantide da cui gli stessi Maya discenderebbero.

Nel 1864 uno studioso francese Charles-Etienne Brasseur de Bourgourg in una biblioteca di Madrid trovò un trattato in cui c’era la chiave di lettura del complesso alfabeto utilizzato dai Maya.

Civiltà Maya, tra storia, cultura, profezie e scienza

Di teorie apocatilittiche in passato ce ne sono già state tanto che il detto “mille e non più mille” ce lo ricordiamo ancora adesso. Nonostante ciò che venisse detto di anno 1.000 ce ne sono stati ben due. Ultimamente però tutte le teorie sembrano concordare sulla data del 21 DICEMBRE 2012, profezia che si trova all’interno del calendario Maya.

Questo popolo pre-colombiano aveva la concezione che il tempo e gli accadimenti fossero ciclici e ogni ciclo si concludesse con una catastrofe dopo la quale iniziava un nuovo ciclo. Per il loro calendario ora noi viviamo nella quinta era e la data del 21 dicembre 2012 sarebbe il primo giorno della sesta. La divisione tra le due sarebbe rappresentata, per quanto dicono, da una catastrofe naturale che dovrebbe spazzare via quella vecchia per la rigenerazione.

La teoria apocalittica deriverebbe dalla presenza nella nostra galassia del Decimo Pianeta, Nibiru, di cui i Maya furono i primi a parlare e a causa del quale succederebbero disgrazie sulla Terra. Un video interessante che parla di questa teoria lo trovate all’indirizzo