Grecia, ombelico del mondo sul monte Parnaso

Abbiamo già trattato un pò in generale dei luoghi sacri che ci sono disseminati sul pianeta e che fanno parte di mitologia o credenze locali. Stavolta ci concentriamo sugli antichi Greci. Anche loro avevano un “ombelico del mondo”.

La mitologia greca narra che un giorno il re degli dei e degli uomini, il possente Zeus decise di scoprire quale fosse il centro del suo regno. Liberò quindi due maestose aquile alle estremità del mondo in modo che volando su tutta la terra trovassero il punto esatto, il centro del suo impero.

I grandi uccelli volarono sopra l’intera Terra alla sua ricerca fino a che riuscirono a trovarlo. I due rapaci si rincontrarono nella fertile vallata di Delfi, precisamente sul versante sud del monte Parnaso. Questo monte è esattamente al centro della Grecia e domina la città di Delfi.

Il potere supremo nelle mani della Dea Madre

La mitologa inglese Jane Hellen Harrison con i suoi studi condotti negli anni Venti, dimostrò che per un certo periodo, nella mitologia pre-omerica il potere supremo era stato detenuto da una divinità femminile. La dea venerata non era però, come in Mesopotamia, dispensatrice di vita, ma al contrario una creatura misteriosa e sinistra.

Il suo compagno è rappresentato come un serpente. Nei giorni di festa a questa creatura si offrivano in dono maiali macellati nell’oscurità dei boschi. La Harrison scrisse: “Gli esseri venerati non erano dèi umani razionali osservanti della legge, bensì spiriti, fantasmi, folletti vaghi, irrazionali e perlopiù malvagi“.

A quanto pare erano venerati solamente perchè in questo modo le persone credevano che mostrando rispetto e venerazione questi si sarebbero tenuti alla larga e non avrebbero dato fastidio. Le uniche dee che che non avevano caratteristiche e tratti oscuri erano Afrodite e Atena.

Scilla e Cariddi, mostri del mare

Oggi parleremo del mito di Scilla e Carriddi, due mostri delle coste siciliane.

Scilla nella parte della costa calabrese e Cariddi sicula, vennero rappresentati dalla mitologia Greca come due esseri terrificanti che terrorizzavano i naviganti.

Scilla era colei che dilaniava le persone, mentre Cariddi colei che le risucchiava, entrambe rappresentavano le forze distruttrici del mare secondo i greci.

Medea e l’amore tradito

Oggi vi parlerò di una delle più tragiche e più popolari storie che si possano trovare nel’universo del mito antico, la storia tragica di  Medea  che viene vista come una donna altera, ma anche molto sapiente e pronta a tradire il padre per amore di un uomo, che oltretutto non proveniva nemmeno dalla sua terra, ma da una terra lontana come il Mar Nero.

Questa storia parla di un argomento che molte donne hanno dovuto e dovranno affrontare nei prossimi secoli, l’amore tradito.

Medea ,  Figlia di Eete – Re della Colchide ma soprattutto  nipote di Apollo (Dio del Sole) e di Circe (Potentissima Maga) s’innamora perdutamente di  Giasone, straniero giunto da una terra lontana alla ricerca del Vello d’Oro.

Dionisio, la divinità del mondo vegetale e animale

Oggi parleremo di una delle divinità più strane della Mitologia: Dionisio, figlio di un rapporto extra coniugale tra Zeus e Semele, una mortale.

Era, moglie del divino Zeus, si presentò alla donna vestita da vecchietta cercando di sapere da Semele di chi fosse il bimbo che stava aspettando. La donna, non conoscendo il nome dell’uomo non lo disse, ma qualche tempo dopo, Zeus, si presentò ad essa, e gli disse chi era realmente.

Secondo la tradizione, se Zeus si fosse mostrato ai mortali nel suo vero aspetto, essi sarebbero stati folgorati , fine che fece la povera Semele. Questo sacrificio, diede al bimbo ancora in grembo l’immortalità. Zeus tolse lo tolse dalla pancia di Semele e lo mise tra le sue gambe fino alla nascita.

Hermes, divinità Greco Romana

Hermes detto anche Ermes, od Ermete, è il corrispettivo greco del latino Mercurio, figlio di Giove e di Maya, e nato sul monte Cillene, in Arcadia.

Sono molte le leggende e le avventure che fluttuano intorno al personaggio di Hermes, le più interessanti ed importanti sono due:
il primo è che viene identificato con l’egizio Thoth, ministro di Osiride, che quando partì per la conquista delle Indie gli avrebbe affidato il governo dell’Egitto.

Thoth fece prosperare il posto nelle arti e nel commercio, insegnando ai sudditi l’arte di misurare le terre, specialmente quando i confini si confondevano a causa dei periodici straripamenti del Nilo, e soprattutto inventando l’uso dei caratteri geroglifici.

La Belladonna – pianta usata nella magia

Appartenente alla famiglia della pianta della Mandragora, l’Atropa Belladonna è una pianta diffusa anche in Europa e spesso la si trova nascosta in mezzo a detriti. Il nome latino è Solanum dulcamara, Solanum nigrum, questa è associata a Saturno, Marte e all’elemento Acqua.

Il nome Atropa Belladonna deriva dalla parca Atropa, colei che aveva il compito, nella mitologia greca, di recidere il filo della vita delle persone. Da essa viene ricavata la sostanza detta antropina, usata come unguento dal nome il sussurro delle streghe, in occasione del Sabba, inoltre veniva usata ogni qual volta che la strega volesse incontrare il demonio.

Analizziamo per bene la pianta: può raggiungere il metro d’altezza, lo stelo è robusto, le foglie sono ovali e appuntite, i fiori sono disposti a corolla ed hanno un colore brunastro, sono a forma di campana e la fioritura avviene nel periodo di giugno e quello di agosto.