I colori delle candele e gli dei da invocare – parte II

E continuiamo a parlare di colori di candele ed invocazioni degli dei. Un colore particolarmente amato è l’azzurro che serve per la guarigione e la pace interiore, per la pazienza e la felicità, l’amicizia, la comprensione, oltre che la protezione a vari livelli: della casa, dei giovani, dei nuovi edifici. La divinità assoiciata alla candela azzurra è Hertha, la Terra.

La candela rossa può rappresentare un profondo amore, ma non di natura sessuale. La divinità associata è Britannia, dea simbolo dell’impero britannico. Le candele rosse però possono anche rappresentare la salute, la forza, la passionalità, il coraggio, la vitalità e la creatività. In questo senso si invocano Fand per la magia sessuale, Branwyn per il romanticismo.

Le candele di colore arancione si usano per l’attrazione in generale, l’energia, l‘incoraggiamento, per stimolare, ma anche sigillare un incantesimo. Il dio è Gubba, richiamato per un guadagno materiale o la ricchezza e l’attrazione.

I colori delle candele e gli dei da invocare – parte I

Un oggetto che ha una rilevante importanza per maghi e streghe sono le candele, da sempre utilizzate per riti magici e anche wiccani. A seconda del colore vengono utilizzate per scopi differenti, ma è anche vero che ogni colore è associato ad una particolare divinità. Vediamo insieme le associazioni.

Le candele blu vengono utilizzate per gli incatesimi di protezione e vi è associato il dio della Giovinezza, dell’amore e della bellezza, Angus. Quelle blu scuro rappresentano l’impulsività e la depressione, la mutevolezza che crea confusione.

Le candele marroni sono utilizzate per incantesimi di sicurezza per la casa, l’incertezza, gli animali e invocano il beneficio della terra. La dea associata è proprio la Madre Terra, Gaia, ma si associano anche Dagda, il dio buono, Signore dei cieli, il dio della magia Arch Druid.

I fratelli Blair alla ricerca della magia

Qualche decennio fa due fratelli inglesi, Lawrence e Lorne Blair uno antropologo l’altro cineasta, si accostarono alla magia durante un loro viaggio attraverso l’Indonesia. Di questo viaggio Lawrence nel suo libro “L’anello di fuoco“, resoconto delle loro avventure scrisse: “furono le tracce del misticismo vivente ad attrarci prima di tutto in Indonesia”.

Nelle numerose isole che visitarono trovarono saggi, guaritori e mistici e se si crede alle parole scritte da Lawrence anche ipnotizzatori, mangiatori di fuoco, fachiri, ma anche ciarlatani. La magia prendeva la forma anche della trance.

L’individuo più interessante di cui narravano era un cinese nato in Indonesia e che inconttrarono a Giava. Lo soprannominarono “Dynamo Jack” ed era un guaritore che curava tramiche scosse elettriche che uscivano dal suo corpo.

La magia e l’amore nell’antichità

Il Medioevo fu il periodo in cui prolificarono gli incantesimi d’amore, ma a quanto pare alcuni incantesimi e filtri d’amore non erano poi così innocui per il soggetto di tanta devozione. Inoltre comportavano riti alquanto orribili.

Secondo quanto citato in una raccolta di istruzioni un amante che non fosse ricambiato doveva fare due figurine di argilla una delle quali rappresentava lui, l’altra la donna amata. Lei veniva raffigurata inginocciata lui in piedi con la spada alla gola della donna.

I nomi di alcuni demoni dovevano venire incisi sull’argilla femminile e vi si conficcavano tredici spilli di bronzo in gambe e braccia affinchè lei lo pensasse. Intanto che faceva l’operazione l’uomo cantilenava: “Trafiggo (la gamba o il braccio) perchè lei mi pensi.

La storia di alchimia e cabala – parte II

Ricordiamo che era la notte di Natale e appena fu buio i tre uomini presero pentagrammi e lanterne e si recarono al vigneto e, senza fare alcuna operazione di purificazione, inziarono l’invocazione per come era descritto nei libri di Weber. Per prima cosa tracciarono sulla porta della capanna il tetragramma, poi accesere un piccolo fuoco di carbonella.

Disegnarono un cerchio sul soffitto e verso le dieci di sera Gessner cominciò ad invocare lo spirito solare ripetendo per tre volte un incantesimo che gli sembrava molto adatto alla situazione. Stavano citando dei passi del libro “La discesa di Cristo all’Inferno” in cui si trovavano molti riferimenti divini.

Appena dopo aver fatto questo chiamò Och, principe del regno del Sole affinchè mandasse il suo servo, lo spirito custode del tesoro, Nathael, da loro per aiutarli a trovarlo. Fu a quel punto che Weber disse di essere caduto in delirio. Difatti quando lo trovrono era ancora privo di conoscenza, mentre gli altri due erano morti.

La storia di alchimia e cabala – parte I

Alchimia e cabala sono due discipline occulte che hanno avuto lunghe e complicate storie. Gli studiosi che se ne occupavano dovevano combattere con persone che proponevano nuovi metodi per stregare, curare, fascinare e divinare. La gente comune utilizzava talismani e pozioni magiche, incensi di ogni genere per cercare di evocare e controllare gli spiriti.

Un intruglio che veniva paticolarmente utilizzato a questo scopo era un miscuglio di legno di sandalo rosso, mirra, zolfo, mele marce, feccia di vino e senico con cui tener lontani gli spiriti ostili. In un certo qual modo questa magia popolare venne anche utilizzata dai maghi professionisti e divenne parte dei rituali.

Avvenne però che anche la magia spicciola prendesse qualcosa dal vero sapere occulto. Tante sono le storie che narrano di come qualche “mago popolare” cercasse di rubare la conoscenza ai professionisti.

Evocazione delle fate in Inghilterra

La magia è sempre stata considerata molto potente e secoli fa in Inghilterra, nessuno ne dubitava, tanto che i maghi venivano ritenuti in grado di convocare le fate. Il metodo che utilizzavano era descritto in modo molto preciso in un manoscritto che chiunque fosse in grado di leggere poteva consultare.

Per evocare una fata bisogna però seguire alla lettera le istruzioni con cura quasi maniacale, tanto che erano in pochi quei maghi anche molto abili che ci provavano. Per prima cosa bisognava prendere un cristallo quadrato piuttosto grande oppure un vetro di Venere, lungo tre o quattro pollici, unità di misura inglese.

Questo cristallo, o vetro, doveva poi essere posto nel sangue di una gallina bianca e lasciato lì per tre mercoledì, o venerdì. Poi andava ripreso e lavato con acqua Santa e purificato con dei fumenti. A questo si dovevano prendere tre bastoncini di legno di nocciolo oppure bacchette di un anno accorciate quel tanto che bastava per farle diventare bianche e della lunghezza giusta per scrivere i nomi degli spiriti folletti.

Abracadabra, parola magica più antica e origini della magia

Esistono varie ipotesi sulla nascita della magia. Alcuni studiosi sostengono che sia nata ancor prima della religione e che l’uomo fosse in qualche modo un “animale magico”. Qui vorrei fare una piccola parentesi. I termini che spesso vengono utilizzati per descrivere l’uomo, come in questo caso (animale magico) sono da intendersi ripresi esattamente dal passato, quando la proprietà di linguaggio non era uguale a quella odierna, e con animale si intendeva “creatura”.

A quanto risulta gli uomini preistorici dell’Europa Centrale utilizzavano la magia modellando statuine d’argilla che poi facevano esplodere esponendole al calore. Nei frammenti cercavano il significato diviniatorio. È curioso notare come, seppur conoscendo la possibilità di cottura dell’argilla nel forno, la utilizzassero solamente per le statuine e non per i recipienti domestici.

È la scrittura, al suo apparire, a darci la misura di quanto la magia fosse importante per le civiltà primitive, la stessa scrittura che per molto tempo fu ritenuta una delle arti magiche.

Magia bianca e nera, alta e bassa, scopriamola insieme

La vera magia comprende si al magia bianca che quella nera, la prima è benigna, la seconda, al contrario è maligna. Questo tipo di suddivisione è nata all’inizio, quando si credeva che la magia fosse da attribuire a creature soprannaturali che potevano essere benefiche o malefiche.

Ancora oggi viene intesa in questo modo: se fa del bene è magia bianca, se viene utilizzata per nuocere è magia nera. A loro volta queste due classificazioni possono essere suddivise in magia imitativa o simpatetica o magia per contagio. Facciamo degli esempi per chiarire meglio il concetto.

La magia imitativa è quella, come dice la parola, che imita, ad esempio uno stregone che imita con l’argilla il corpo di una persona, oppure la radice di ginseng che assume una forma che assomilia all’uomo e ne cura l’imptenza. La magia per contagio, invece, funziona per la legge della contiguità: le parti connesse continuano a mantenere un grado di affinità tra loro anche se poi vengono separate.

Categorie di maghi e le sei regole da rispettare

Nella Grecia del XVI secolo, si presume, probabilmente un vescoso, formulò e scrisse le sei regole che devono guidare un mago. Eccole. la prima dice che il Mago deve avere fede e non dubitare della sua opera, la seconda che deve mantenere il segreto della magia e condividerlo solamente con i suoi allievi e chi ha la sua stessa opinione.

La terza regola dice che deve essere forte di mente, severo e non aver paura, nella quarta si parla della sua purezza di coscienza, della penitenza dei peccati, in cu non ricadrà più per avere il perdono di Dio. Per le ultime due: deve conoscere le influenze che i pianeti hanno per poter trovare il tempo migliore per gli incantesimi e possedere gli strumenti necessari.

Se il mago avesse seguito queste regole avrebbe raggiunto sicuramente il suo scopo. Molti sono sempre stati i ciarlatani, ma al contrario, i veri maghi avevano un atteggiamento serio e questo ha fatto in modo che ne nascessero tre categorie.

Malleus Maleficarum – Questione I parte seconda

Esistono tre tipi di scrittori. Per alcuni scrittori, fingendo di basare il loro parere su le parole di S. Tommaso (IV, 24), quando si tratta discutere di ostacoli determinati dalla magia, hanno cercato di sostenere che non c’è una cosa come la magia, che esiste solo nella fantasia di quegli uomini che attribuiscono effetti naturali, le cause che non sono noti, per stregoneria e magie. Ci sono altri che riconoscono, infatti, che le streghe esistono, ma che dichiarano che l’influenza della magia ed i suoi effetti sono puramente immaginari e phantasmical. Una terza classe di scrittori sostengono che gli effetti come gli incantesimi sono del tutto illusori e di fantasia, anche se può essere che il diavolo non presti il suo aiuto alla strega.

Per quanto riguarda il primo tipo di scrittori ortodossi, ed in particolare da S. Tommaso, stabilisce che la stregoneria è del tutto contrario alle autorità dei santi e si fonda su infedeltà assoluta. Poiché l’autorità della Sacra Scrittura dice che i demoni hanno potere su di organi e oltre la mente degli uomini, quando Dio permette loro di esercitare questo potere, come è chiaro da molti passi della Sacra Scrittura. Pertanto coloro che hanno commesso un errore dire che non vi è alcuna cosa come stregoneria, ma che è puramente immaginarie, anche se non credono che i demoni esistono, tranne nella fantasia del ignorante e volgare, e un incidenti che succede ad un uomo viene poi attribuito erroneamente alla magia del diavolo.

Malleus Maleficarum – terza parte

Nel corso degli anni 319-21 sono state fatte una serie di leggi dove si penalizzava l’uso di magia e artigianato con la massima severità. Un pagano diviner o haruspex poteva solo seguire la sua vocazione a norma di restrizioni. Non è stato consentito di essere un intimo ospite in casa di tutti i cittadini, chi risiedeva troppo tempo all’interno delle case altrui veniva condannato “Il haruspex che frequenta le case degli altri deve morire sul rogo,” questo è il tenore del codice.

Quasi ogni anno c’è stata più di una rigida applicazione delle leggi, chi prevedeva il futuro, i diviners, astrologi, chiromanti, nonostante avessero una vasta clientela di ricchi e poveri, venivano trattati come gentaccia. Tuttavia un certoValens, fece una scoperta, in cui si venne a sapere dello schiacciante fatto che, alcuni eminenti cortigiani avevano cercato mediante magia di verificare il successore al trono. Durante i 367 anni di crociata, è stato istituito nei confronti di tutta la razza di maghi, indovini, mathematici e theurgists, la prima azione penale generale durante l’era cristiana.

Un gran numero di persone, tra cui senza dubbio molti innocenti così come colpevoli, sono stati messi a morte creando panico anche nelle zone orientali.