L’anima gemella

 Da sempre si cerca l’anima gemella, quella parte di te mancante, quella che ti completa in tutto e per tutto, che anche non essendo uguale a te caratterialmente ti comprende e ti fa battere il cuore come non mai, quella persona che amerai per tutta la vita e oltre, la persona di cui ami anche i difetti, che ti fa stare bene come se non ti servisse più nulla, come se non avessi più bisogno di nulla, quella persona che anche se conosci da pochi istanti ti sembra di conoscere da una vita, forse una vita passata. Vi siete mai sentiti cosi?

Una piccola leggenda romantica, narra che in origine l’uomo aveva quattro braccia, quattro gambe e due teste, e queste erano in perfetta simbiosi colmi d’amore l’uno per l’altro. Un giorno, Dei gelosi scagliarono un fulmine sull’uomo, lo separarono e dispersero le due distinte persone sulla Terra. Da allora, racconta la leggenda, che ogni persona cerca, per gran parte della vita, disperatamente, l’altra metà di se stessa per ricongiungersi e poter ritornare ad essere un tutt’uno felice e pieni d’amore.

La leggenda dei gillflower

 Questa è una leggenda che risale a molti anni fa ai tempi di Elisabetta d’inghilterra, e racconta di come le streghe si proteggevano per non essere scoperte e messe al rogo.

Ai tempi della caccia alle streghe, le streghe per sfuggire all’impiccagione, al rogo, e per sentirsi protette usavano portare sempre con loro, su gli abiti o tra i capelli, un gillflower che è una denominazione inglese del garofano.

Il popolo del cielo

 Questa è una leggenda tratta dal libro di Scott Cunningham “Il libro delle ombre” e narra la storia di un popolo del cielo sceso sulla terra per insegnare ai terrestri l’arte della magia, ma come sempre quando si ha troppo potere si finisce per diventare avidi e cattivi, e voler sempre di più, disposti anche ad uccidere per avere il potere.

All’inizio dei tempi, nella vastità dello spazio , esisteva una civiltà che viveva su un pianeta molto simile alla Terra. Questo popolo purtroppo dovette combattere una terribile guerra civile, e prevedendo la sua stessa distruzione, mandò alcuni suoi emissari nello spazio a bordo di aghi d’argento in cerca di nuovi pianeti in cui piantare i loro semi e assicurarsi che il loro sapere e potere non andassero perduti.

La colonna del diavolo

 Nella piazza della basilica di Sant’Ambrogio, sul lato sinistro di essa, è stata eretta una colonna di epoca romana, trasportata poi qui, che narra di una leggenda che riguarda il diavolo, e che in seguito fu utilizzata per l’incoronazione degli imperatori germanici.

Se si osserva attentamente la colonna si notano due foricircolari che emanano perennemente odore di zolfo, secondo la leggenda, in tempi antichi, la piazza fu luogo di scontro tra Sant’Ambrogio e il demonio, durante la lotta il santo scagliò il demonio contro la colonna, ed esso rimase incastrato con le sue corna procurando appunto i famosi fori. Secondo la tradizione, infilando le dita nei fori si attirerebbe la fortuna e scaccerebbe il malocchio, ma accostando l’orecchio si potrebbe, probabilmente, sentire rumori e grida proveniente direttamente dall’inferno.

La leggenda di Baboushka

Se la leggenda di San Nicola era conosciuta in una certa parte d’Europa altre lo erano altrove, ne è un esempio quella di Baboushka, una leggenda russa. Questo personaggio era una donna molto anziana che fu popolare prima del 1917, quando vi fu la rivoluzione. Si narra che Baboushka fosse una vecchia senza famiglia abituata a vivere da sola e ad impegnare il tempo facendo le pulizie.

Passava il tempo a lucidare, strofinare e pulire la sua casa vuota, nel senso che la abitava solamente lei. Una sera, mentre stava lavando il pavimento le apparirono tre saggi per raccontarle di come vedevano il Bambino Gesù. I tre, che sostanzialmente rappresentano i re magi, la invitarono ad anadare a vedere il bambino appena nata, ma lei disse che non poteva proprio a causa delle faccende domestiche che aveva ancora da fare.