Questo per i Celti era il periodo più importante dell’anno, periodo in cui il giorno non esisteva, in cui di notte, il grande scudo di Skathach veniva abbassato, permettendo al caos ed al mondo dei morti, di entrare in contatto con quello dei vivi.
Nella cultura, i morti potevano tornare in vita e andare nei luoghi della loro vita, e per questa occasione, venivano fatte celebrazioni e feste pagane in loro onore. L’importanza che davano a questa celebrazione risiede nella concezione che i celti avevano per il tempo suddiviso in cicli: ogni ciclo era importante e pieno di valore magico. Samhain 31 ottobre; Lughnasadh 1 agosto; Beltaine 1 maggio; Imbolc 1 febbraio; Yule 21 giugno; Ostara 22 settembre; Litha 22 dicembre; e Mabon 21 marzo.
Dal punto di vista Cosmico, con l’innalzarsi delle pleiadi (stelle invernali), arriva anche il predominio della notte sul giorno. In questo periodo, in alcune parti della Bretagna era in uso cucinarle Kornigou, torta a forma di corna di cervo simboleggiante il Dio cornuto che,perde le corna prima di tornare da dove era venuto. Per il Neopaganesimo, il samhain è uno degli sabbat, insieme a Beltane è uno dei più popolari e rappresenta l’ultima delle celebrazioni del raccolto, subito dopo Lammas e Mabon.