La mente può guarire il corpo anche da malattie devastanti

Sembra proprio assurdo sostenere che ci si possa guarire da soli. Chiunque se sapesse di poterlo fare lo farebbe. Forse non è facile, forse ci sembra impossibile, invece potrebbe essere vero. Se si da ascolto ad alcuni specialisti, che ritengono il 70% delle malattie di origine psicosomatica, non sarebbe così assurdo pensare che “chi” la fa venire possa anche essere in grado di mandarla “via”.

Il problema è comprenderne la causa, dato che la malattia non può che essere effetto di qualcosa. Forse partendo da lì sarebbe tutto più facile. Abbiamo parlato di come Norman Cousins si sia curato grazie alla terapia della risata e di un atteggiamento mentale positivo.

Un altro episodio singolare è quello occorso ad un giovane ragazzo americano cui venne diagnosticato un tumore al cervello. I genitori, sconvolti dalla notizia, portarono in figlio in un’altra struttura, ma non ebbero un verdetto differente, solo un approccio diverso.

Guarigione orientale, equilibrio tra spirito, corpo e mente

Tra le terapie alternative nate in oriente c’è senza dubbio la pratica dell’agopuntura. Qui la persona non è semplicemente un corpo, bensì un insieme formato da corpo, mente e spirito che, in costante interazione armoniosa possono trovare quell’equilibrio che fa vivere bene.

Le tradizioni terapeutiche orientali sono antichissime e provengono da Cina e India: Taoismo e Induismo.  Traggono le loro origini da sistemi filosofici e da queste religioni. Per loro la salute non dipende dall’astratta scienza medica, ma dall’interazione di abitudini, comportamenti, atteggamenti morali, che danno il benessere all’individuo.

Per il Taoismo, il corpo è un microcosmo composto delle stesse energie contrastanti dell’universo e solo se il tutto è in armonia c’è la salute, altrimenti no.

Norman Cousins, guarì con la terapia della risata

Un mistero molto curioso quello che circonda la guarigione dello scrittore Norman Cousin, ammalatosi al ritorno da un viaggio all’estero nel 1964. All’inizio di quell’estate venne preso da una leggera febbre e un malessere generalizzato che però ben prestò si tramutò in forti dolori alle articolazioni, spossatezza che presto lo portarono ad avere gravi difficoltà motorie.

L’uomo consultò un medico e fece tutti gli esami necessari per stabilire di quale malattia soffrisse: gli fu diagnosticata una forma molto grave di artrite che colpisce i tessutti connettivi.

Era una forma molto grave per cui aveva 1 possibilità su 500 di sopravvivere subendo in ogni caso una devastazione fisica che lo avrebbe condotto ad una progressiva immobilizzazione.