Siamo giunti al termine di questo Inno sacro dedicato al dio del mare, Nettuno. Come abbiamo ribadito negli scorsi articoli, l’autore di questo bell’inno è ignoto, e molte, nel corso degli anni sono state le supposizione di chi si fosse. Scoperto e tradotto dal greco da Giacomo Leopardi, lui stesso al suo amico editore Giordani scrisse che l’autore non voleva essere nominato; si pensa però, dato il modo di scrittura, che fu lo stesso Leopardi a scriverlo e a non voler prendersi il merito dell’inno, il perchè rimane sconosciuto.
Giacomo Leopardi
Giacomo Leopardi e l’Inno a Nettuno, V PARTE
Oggi proseguiremo con la quinta parte dell’Inno dedicato a Nettuno. Un Inno molto bello scoperto da Giacomo Leopardi, e pubblicato nel Maggio 1817 grazie al suo amico editore Giordani. Dell’autore dell’inno ancora oggi non si sa nulla, rimane ignoto, e molti ipotesi si sono fatte su di lui.
Giacomo Leopardi e l’Inno a Nettuno, IV PARTE
Oggi continueremo la quarta parte dell’Inno a Nettuno. Quest’inno ha una storia particolare; tradotto e pubblicato da Giacomo Leopardi, non si seppe mai l’autore. Molti esperiti di quel tempo, editori e scrittori, supposero che fu lo stesso Leopardi a scriverlo e poi a fingere di averlo scoperto, un modo per infondere quel margine di mistero nell’inno, per far si diventasse famoso.
Giacomo Leopardi e l’Inno a Nettuno, III PARTE
Oggi continueremo a leggere l’Inno dedicato al Dio Nettuno, scoperto e tradotto dal famoso poeta Giacomo Leopardi. Il testo è stato originariamente scritto in greco da un autore sconosciuto, e poi tradotto da Leopardi, grazie ai suoi studi da autodidatta.
Giacomo Leopardi e l’Inno a Nettuno, II PARTE
Oggi continueremo a leggere l’Inno di Nettuno scoperto e tradotto da Giacomo Leopardi. L’autore dell’inno rimane ad oggi sconosciuta. Godetevi in piccoli pezzi questo meravigliosa dedica al Dio greco del mare, così antica quanto il Dio.
Giacomo Leopardi e l’Inno a Nettuno
Innamorato della poesia greca, Giacomo Leopardi studiò da auto didatta la lingua straniera, grazie a questi studi venne in possesso di un Inno dedicato a Nettuno il cui autore è ancora oggi sconosciuto. In una lettera scritta il 30 maggio 1817, indirizzata al suo amico Giordani, scrisse, a tal proposito: