Tutti i colori del drago, mitica creatura intelligente – parte I

Abbiamo parlato delle prime leggende sui draghi e di alcuni di essi in particolare, ma non abbiamo ancora affrontato l’argomento in generale. Da come si può facilmente intuire dal titolo parliamo dei colori dei draghi. I capostipiti dei draghi erano neri, concepiti da Tiamat, con artigli da aquila e ali da pipistrello, e blu profondo.

Queste due si considerano le razze più antiche mai apparse sulla Terra. Poi ci sono i draghi rossi, che forse discendono da quelli neri, che simboleggiano una malgiava forza dirompente. L’Idra è una sottospecie dei draghi neri e viene descritta come la specie più cattiva perchè uccide anche solo per il piacere di farlo. Però, nonostante la loro forza e cattiveria non possiedono nessun potere magico. Ma vediamoli…

DRAGHI NERI: sono vili perchè tentano di affrontare mai chi li caccia, sono cattivi e ossessionati dalla morte. Sono malevoli e amano spaventare la gente e combinare danni, bruciavano i villaggi con il loro fuoco. Un drago nero, oltre che dal colore della pelle, può essere riconosciuto dalla sua struttura schelettrica. In genere preferisce muoversi durante la notte quando si sente più a suo agio.

Draghi, miti e leggende nella storia dell’umanità – parte II

Il più famoso cacciatore di draghi è senza dubbio San Giorgio, cui segue su territorio italiano, San Silvestro che liberò Roma dall’alitosi velenosa del drago che viveva nelle profondità della terra e che impestava l’aria, e Santa Marta che sconfisse Tarasca, il drago che devastava al suo passaggio le pianure della valle del Rodano poi ancora San Marcello, San Romano e la Gargouille di Rouen, come si può notare tutti Santi.

Per quale motivo? Beh, la malvagità non poteva che essere sconfitta dalla… Santità! Un’altra storia di cavalieri e draghi è quella di Sant’Efflem, nella quale un principe per sconfiggere il drago chiese aiuto al parroco della sua città. E fu proprio quest’ultimo, armato solo della fede a far scappare la bestia a … zampe levate!

Di contro ai Santi famosi, cacciatori di draghi, ci sono le bestie famose, fin dai tempi antichi. Possiamo citare, Tiamat, di cui potete leggere in un altro articolo, di Apopi, drago contro cui combatteva il dio sole Ra ogni volta che tramontava e veniva la notte, Tifone dalle mille teste che solo Zeus ebbe il coraggio di combattere.

Draghi, miti e leggende nella storia dell’umanità – parte I

 Fin dagli albori la storia dell’uomo è sempre stata popolata da miti e leggende che riferivano di mostri e temibili creature incantate che avevano incredibili poteri e forza soprannaturale. Le più potenti tra queste creature erano i draghi, distruttivi e malvagi, ma adi intelligenza superiore all’uomo.

La descrizione che è sempre stata fatta di queste creature leggendarie li fa rassomigliare a giganteschi serpenti, a volte con zampe anteriori e posteriori, a volte solo posteriori, con ali oppure senza. La maggior parte di loro sputava fuoco ed avevano grandi fauci ed enormi artigli affilati.

Rappresentavano l’incarnazione del male in quasi tutto il globo, tranne nelle civiltà occidentali, dove venivano ritenute creature benefiche protettrici degli uomini. Due punti di vista diametralmente opposti. Per tutti indistintamente però ossa e sangue di drago avevano grandissime proprietà curative.

Beowulf, il drago nordico e l’incendio in Scandinavia

Intorno all’anno 1.000 a.C in Scandinavia ci fu un grandissimo incendio che proverebbe, senza ombra di dubbio, leggenda che si narra sulla presenza del drago. L’evento scatenante parte, nemmeno a dirlo, da un uomo cencioso e vestito di stracci che, dalla spiaggia, tenta di risalire le roccie.

Questo personaggio, del tutto casualmente, finisce per ritrovarsi in una caverna piena di richezze, che viene ipotizzato appartenessero ad una tribù vissuta lì nel passato. L’oro fa gola a tutti, quindi non c’è da stupirsi se il poveraccio decide di prendersi un ricordino.

Il drago, a guardia del tesoro, dorme della grossa, e il furto riesce benissimo. Il cencioso schiavo scappa, intenzionato a portare l’oggetto del furto, una coppa d’oro, al suo padrone. Solo che il drago ha il potere della conoscenza e SA sempre tutto. Al momento del risveglio capisce subito che è stata rubata la coppa. Sente odore di “umano” e si infuria.

Tiamat, malvagia e astuta madre dei draghi neri

I primi mostri alati, dotati di artigli, comparvero nelle leggende della Mesopotamia. Erano di colore nero o blu scurissimo e sono le razze più antiche. Il Drago Nero è sempre stato riconosciuto malvagio e astuto, simboleggia il male profondo.

Il primo drago nero di cui si ha memoria è la leggendaria Tiamat, madre di tutti i draghi neri che li generò per lanciarli contro gli dei. Questo esercito popolò la terra. Avevano artigli da aquila e ali da pippistrello e si nutrivano di ogni creatura vivente che trovavano sul loro cammino.

Coda a parte, questi draghi hanno una lunghezza di circa venti metri e un’apertura alare a volte più grande di quanto sono lunghi, sono provvisti di corna e di una coda piena di aculei. I loro occhi somigliano a quelli dei felini, leoni e tigri. I loro metodi di attacco sono molto vari: bava appiccicosa, fuoco e acido, oltre a gas mortali.

Anfither, il drago alato divinizzato dalle popolazioni Mesoamericane

Il drago alato senza zampe viene chiamato Anfither, o anche serpente piumato, che compare in molti disegni e nella mitologia del passato, noto soprattutto nelle popolazioni dell’America Latina e del Messico e veniva chiamato “piumato” proprio per le sue ali piene di piume.

Le popolazioni di quelle zone erano solite offrire doni al Serpente Piumato per ottenere i suoi favori e non incorrere nelle sue ire. In molte incisioni e disegni di questi popoli antichi lo ritroviamo. I draghi sono infatti delle creature mitico-leggendarie che hanno sempre fatto parte dell’immaginario collettivo.

Nelle popolazioni precolombiane il Serpente Piumato, o Quetzalcoatl, era una delle divinità più famose della Mesoamerica e secondo alcune tradizioni richiedeva anche sacrifici umani.

Il drago ignivomo, una terribile creatura

I draghi alati fecero la loro comparsa in Occidente dapprima nelle opere dei greci, poi nella Bibbia, però fu nell’Europa Medievale che l’immaginazione collettiva fu catturata da queste creature terribili molto spesso dotate di corna e che sputavano fuoco. Sono dei rettili alati che possono arrivare alla lunghezza di dieci metri.

Oltre a questo hanno lunghi artigli e un alito tremendo ed erano in grado di soggiogare un’intera città divorando giovani vergini fino a quando un nobile cavaliere non li uccideva con una magica spada. L’eroe più famose che uccise il drago e salvò la fanciulla è San Giorgio. Attorno alla sua figura sono nate e cresciute moltissime leggende popolari.

Possono arrivare a pesare anche cinque tonnellate, ma grazie a possenti e grandi ali possono rimanere in volo perennemente. Sono animali fieri e consapevoli di essere le creature più potenti al mondo. Vivono molto a lungo, riescono a vedere generazioni di umani e sono intelligentissimi. Un drago può raggiungere capacità e poteri magici molto superiori a quelli di un mago umano.

Viverne – Creatura mitologica

Oggi per l’argomento Creature mitologiche parleremo del Viverna, una creatura che difficilmente veniva menzionata in leggende medievali e Bestiari.

Questa creatura raggiungeva i 10 metri di lunghezza, era munita di ali somiglianti a quelle di un pipistrello, di colore marrone con sfumature verdi e grigie e di un pungiglione identico a quello di uno scorpione velenoso, sulla punta della coda.

Il Viverna è simile al drago, ma si differenzia da esso per il fatto di non possedere zampe anteriori. Come lui possiede enormi fauci e occhi di color rosso fuoco.

Elemento Fuoco

 Dopo aver parlato dell’elemento Terra, oggi vi parlerò dell’elemento Fuoco, energia yang, che sprigiona calore e luce. Questo è l’elemento del sole, della trasformazione e dell’immortalità.

Il Fuoco è colui che ti scalda nelle freddi giornate invernali, anche il nostro corpo in un certo senso è calore, energia, potere attivo e del movimento. Il Fuoco è un potente taumaturgo, può compiere trasmutazione dei metalli, inoltre è in grado di modificare la materia, basta pensare al camino, che prima brucia il legno, poi la cenere che ne verrà, sarà usata per fertilizzare,  il terreno vulcanico, che è lava solidificata ed è il terreno più ricco di sostanze minerali e nutritive.

Le Salamandre sono gli spiriti elementari collegati a questo elemento, sono esseri fatti di fuoco, che bruciano tutto ciò che toccano, veloci, che con la loro danza creano armoniosi movimenti. Questi spiriti sono amici dei saggi, molto pericolosi, il colore che le contraddistingue è il rosso ed il punto cardinale il Sud.