Divinazione sui sogni

 Oggi continueremo a parlare dei sogni e in particolare della divinazione che vine fatta tramite essi. Questo tipo di divinazione viene chiamata, come già detto in precedenza, oniromanzia nome composto da “oniro” che proviene dal greco e significa sogno e da “manzia” anche termine di origine greca che sta a significare arte divinatoria. Lo svolgimento della divinazione è semplice il consultante, e cioè chi ha sognato, si reca ad un interprete dei sogni, che la maggior parte delle volte è un saggio o uno sciamano, con lo scopo di farsi rivelare eventuali messaggi nascosti del sogno, come ad esempio profezie, aiuti spirituali o blocchi a livello di anima, dopodiché lo sciamano approfondisce il sogno chiedendo in che luogo è avvenuto, in che ore, e la condizioni della vita del consultante quando ha sognato il determinato sogno.

Questa è la tecnica divinatoria che veniva solitamente usato in passato, ma i tempi cambiano, e le persone preferiscono vedersela da soli, capire cosa c’è in fondo alla loro anima, cosi da comprendere meglio se stessi, di conseguenza cambiano le esigenze e cambia anche l’arte divinatoria fai da te, quindi vediamo come avviene cosa occorre.

Chiromanzia: le dita

 Oggi, come da un po’ di giorni, parleremo ancora di lettura della mano, e in particolare oggi vedremo cosa possono “dire” le nostre dita sul nostro carattere, le cose positive e negative che possediamo.

Ogni dito ha il suo potere e la sua definizione come ad esempio l’indice è il dito di potere, infatti lo usiamo anche in magia per dirigere l’energia, il medio è il dito del destino, l’anulare è il dito dell’intuizione artistica, ma anche il dito “del cuore” questo perché proprio su questo dito c’è una vena che porta dritto dritto al cuore, il mignolo è il dito dell’eloquenza e degli affari, e il pollice è dito dell’istinto e dell’inconscio. La prima cosa che noteremo guardandoci le dita è la loro forma importante, dell’ambito della chiromanzia per capire chi siamo. Vediamo ora ogni dito cosa può dirci di noi:

La chiromanzia

La chiromanzia il cui nome deriva dal greco cheir- mano e manteia- divinazione, è la scienza che studia e prevede il futuro attraverso la lettura della mano e più precisamente delle linee e dei monti. Originaria dell’india, diffusa grazie al saggio induista Valmiki che scrisse un libro chiamato “Gli insegnamenti di Maharishi Valmiki sulla chiormanzia maschile”, questo libro ha più di 567 pagine e risalirebbe a più di 5000 anni fa. Questa particolare divinazione dall’India si diffuse poi in Cina intorno al 3000 a.C., in seguito raggiunse il Tibet, l’Egitto e la Persia e si sviluppò poi in Grecia dove fu praticata dal filosofo Anassagora. La chiromanzia sopravvive e viene praticata ancora nei popoli zingari pratici ormai di questa divinazione.

La lettura, come già detto prima, avviene guardando attentamente ogni particolare della mano dalle linee ai monti che ci sono alla base delle dita. Che mano leggere, la sinistra o la destra? Entrambi le mani possono dirci qualcosa di noi, infatti in una persona destrimano, nella mano destra, vedremo gli avvenimenti passati, ma anche il comportamento attuale, e il percorso di vita giusto e sbagliato che sia. Nella mano sinistra invece si potrà vedere il comportamento con la famiglia, dove la persona sta andando, che strada ha preso o che strada prenderà, nonché gli avvenimenti futuri. La lettura della mano inizialmente, però, avviene sulla mano sinistra per i destrimani e sulla destra per i mancini, poi si confrontano le linee con la mano opposta dove si cercano altre informazioni.

La Garosmanzia

 Oggi continueremo a parlare dei metodi di divinazioni sparsi ed usati nel mondo, in particolare parleremo della Garosmanzia un metodo di divinazione basato sulla lettura delle ombre d’acqua e delle immagini che si formano. Un metodo di divinazione antichissimo, la cui lettura nel corso del tempo è andata un po’ persa e quindi pochi segni rimangono con del significato.

Occorrente

Acqua pura
4 grosse candele di cera d’api
Un contenitore di coccio

La bibliomanzia

 La Bibliomanzia è un forma di divinazione abbastanza semplice che possono praticare tutti, dove c’è bisogno solo del istinto dell’indovino ( che potete essere anche voi stessi), di un testo sacro o che comunque vi stia a cuore e vi sentite particolarmente legati, dovete poi porre la domanda mentalmente, aprire a caso una pagina del libro sacro e leggere le prime frasi o il primo paragrafo e cosi sapere la risposta. Un metodo alternativo è quello di chiudere gli occhi e indicare un punto della pagina: la frase così sorteggiata è considerata una risposta o un commento all’interrogativo posto.

Le origini di questa curiosa divinazione risalgono alla civiltà greca, dove si utilizzavano i testi di Omero, Esiodo ed Eraclito, in seguito anche i romani preso ad eseguire questo tipo di divinazione usando come testi sacri L’Eneide di Virgilio, quando poi ci fu l’avvento del Cristianesimo si incominciò ad usare la Bibbia. Come tutti i tipi di divinazione, però, non fu ben vista dalla chiesa e dai vescovi che ne proibirono l’uso, sia per rispetto al testo sacro stesso, a detta loro, sia perché tutti i tipi di divinazione erano opera di Satana. La condanna però non fu mai vigorosa e nel V secolo lo stesso Sant’Agostino la praticava. Nonostante la condanna ribadita dal Concilio di Orleans del VI secolo, la bibliomanzia con la Bibbia continuò ad essere praticata e nell’VIII secolo si arrivò a vietarla esplicitamente ai membri del clero, pena la scomunica.

La caffeomanzia

 Dopo aver accuratamente visto come si utilizza e si legge il pendolo divinatorio oggi parleremo di un altro tipo di divinazione: la caffeomanzia. La caffeomanzia è un antichissima arte orientale precisamente un’arte che deriva dalla popolazione araba, ed è stata importata solo alla fine del 1600 in Occidente, dove ancora oggi è praticata particolarmente nel Sud Italia. Molto testimonianze risalgo all’inizio del XVIII a Parigi, e ancora oggi questa antica arte continua ad esistere e a creare molto fascino intorno a lei.

La sua lettura sembrerebbe semplice, infatti consiste solo nel leggere le figure che si formano nella tazza di caffè e sul piattino, e cercarle di interpretarle nel miglior modo possibile, ma vediamo passo per passo come si legge e cosa si utilizza in questo tipo di divanazione.

Incensi: le ricette II

 Incenso per lo scryng

Artemisia
Assenzio

Mescolate gli ingredienti in parti uguali e bruciate l’incenso prima di fare lo scrying.

Incenso per la divinazione

1 parte di Chiodi di garofano
3 parti di Cicoria
1 parte di Cinquefoglia

Mescolate gli ingredienti in Luna Crescente.

Incenso per la visione

Alloro
Incenso
Damiana
Canapa

Divinazione nella storia dell’uomo

Da che mondo e mondo l’uomo ha sempre utilizzato mezzi per leggere il futuro e trovare in questo messaggi divini. I nostri antenati facevano la divinazione attraverso pietre, acqua, il volo degli uccelli, il movimento e la forma delle nuvole.

Ai giorni nostri invece, a parte la cartomanzia, ossia la lettura delle carte e quella della mano, sono molto utilizzate la lettura delle foglie da tè e la cristallomanzia. Tutte le pratiche di divinazione finiscono con il suffisso “manzia”.

Divinazione nell’antica Roma

a divinazione ai tempi dell’antica Roma assolveva a funzioni ben distinte e la più importante era la l’arte augurale che a quei tempi era ritenuta una vera e propria scienza.

Consisteva nell’osservare gli eventi naturali dal tuono all’eclissi, il volo degli uccelli e il loro comportamento e altri fattori per poi, attraverso questi auguri, ottenre l’approvazione divina in relazione alle azioni che dovevano intraprendere capi di stato, politici e militari.

Arrivavano al punto che se gli auguri risultavano negativi, sia le battaglie che le elezioni, le consacrazioni o dichiarazioni di guerra, venivano sospese e aspettavano diventassero propizie prima di intraprenderle.

Il vostro specchio per la divinazione

 Abbiamo trattato l’argomento dello specchio magico un po’ di volte e oggi vorrei spiegarvi come avere uno specchio magico tutto vostro, che potrete utilizzare sia per la divinazione sia per la proiezione astrale, cosa sconsigliata perché potreste sentirvi intrappolati nello specchio. Lo specchio va utilizzato solo ed esclusivamente per scopi magici, infatti lo dovrete tenere coperto quando non lo utilizzerete, inoltre se volete potete tracciare con olio psichico il simbolo della luna sul retro dello specchio. Ora, però, incominciamo a vedere come si fa uno specchio magico, innanzitutto trovate uno specchio rotondo in buone condizioni, dai 33 ai 75 cm circa di diametro, meglio uno con la cornice rotonda e nera di pietra di onice, sennò accontentatevi di quello che trovate purché sia rotondo.

Dopo aver comperato lo specchio( mi raccomando non tirate con il prezzo e non fatevi avere sconti), portatelo a casa e pulitene la superficie con un filtraggio di artemisia, che preparerete lasciando un cucchiaio dell’erba a bagno in circa 700ml d’acqua calda per tredici minuti; filtrate e lasciate raffreddare prima dell’uso.

Il destino lo si trova nei dadi – parte III

Come vi dicevo nell’articolo precedente c’è un terzo modo per vere risposte dai dadi, ed è molto più completo. Dovete prendere un foglio, disegnarci il solito cerchio e dividerlo in dodici spicchi uguali tra loro.

Ognuno di questi dodici settori riguarderà un ambito particoare della vostra vita e viene evidenziato da una particolare lettera dell’alfabeto. Tirate i dadi e vedete in quale settore cadono, poi controllate il numero.

Il destino lo si trova nei dadi – parte II

Per tirare i dadi è meglio essere in un posto freddo che pare sia l’ideale e l’ambiente deve essere tranquillo, si deve osservare un silenzio particamente assoluto. Vi spiego come fare per leggere nei dadi!

Prendete un foglio di carta e disegnatevi un cerchio di una trentina di centimetri di diametro e appoggiatelo su una superficie piatta. Qui è dove dovrete tirare i dadi e state attenti a non farli uscire dal cerchio perchè porta sfortuna.

Il destino lo si trova nei dadi – parte I

Chi l’avrebbe mai detto che i classici dadi che si tirano per gioco potessero essere un modo per predire il futuro? Ebbene sì. Il grande Giulio Cesare disse: in latino “Alea iacta est” che significa “il dado è tratto” in occasione dell’attraversamento del Rubicone, il più grande azzardo nella vita.

Il legame tra destino e dadi ha origini molto antiche. Pare che fin dall’antichità l’uomo inventasse giochi divinatori attraverso i quali gli dei potevano dargli dei segnali e presagi per il futuro.