Draghi e serpenti sconfitti dagli dei

La parola drago in greco significava serpente ed entrambi, drago e serpente, sono immagini molto diffuse nella mitologia anche se a volte con valenze differenti. Proprio nella mitologia greca i draghi si generavano e divoravano tutto.

Su queste creature, forze della natura con energie e poteri molto grandi, si basano molte leggende che possono avere un parallelo con l’animo umano nel senso che i draghi non erano controllabili e il loro poterte era spesso distruttivo.

Allo stesso medo, insito nel subconscio dell’essere umano ci sono forze sconosciute che non sono sotto il controllo dell’individuo e gli causano strani comportamenti, aberrazioni e difficoltà. Qualcuno li chiama “demoni“. Per vincere su di loro, in tutti i sensi, anche sulle paure, gli uomini hanno architettato un’idea, se così possiamo chiamarla: farli combattere e vincere dagli dei.

Ingressi sacri, centri della creazione del mondo

Sono moltissime le domende che gli uomini si sono sempre posti, fin dall’alba dei tempi. La creazione del mondo, insieme alla natura del tempo, al ruolo del genere umano nell’universo, hanno attratto il pensiero.

Gli uomi hanno sempre riflettuto su questi enigmi cosmici nella speranza di ottenere risposte. Per trovarle gli antichi popoli sono ricorsi a leggende e alla creazione di miti. Ne sono nati i racconti su luoghi sacri e sui misteri dell’essere umano e della sua origine.

Ancora oggi alcuni posti, come ad esempio Spider Rock in Arizona, il Monte Kailas nel Tibet, il lago Titicaca in Sud America sono considerati ingresso ad altre epoche e dimensioni temporali e dimora degli dei.

Abracadabra, parola magica più antica e origini della magia

Esistono varie ipotesi sulla nascita della magia. Alcuni studiosi sostengono che sia nata ancor prima della religione e che l’uomo fosse in qualche modo un “animale magico”. Qui vorrei fare una piccola parentesi. I termini che spesso vengono utilizzati per descrivere l’uomo, come in questo caso (animale magico) sono da intendersi ripresi esattamente dal passato, quando la proprietà di linguaggio non era uguale a quella odierna, e con animale si intendeva “creatura”.

A quanto risulta gli uomini preistorici dell’Europa Centrale utilizzavano la magia modellando statuine d’argilla che poi facevano esplodere esponendole al calore. Nei frammenti cercavano il significato diviniatorio. È curioso notare come, seppur conoscendo la possibilità di cottura dell’argilla nel forno, la utilizzassero solamente per le statuine e non per i recipienti domestici.

È la scrittura, al suo apparire, a darci la misura di quanto la magia fosse importante per le civiltà primitive, la stessa scrittura che per molto tempo fu ritenuta una delle arti magiche.

Dizionario dell’esoterismo – dalla Dei alla Dem

 Deismo: E una concezione religiosa nata nel XVII secolo e sviluppatasi in Inghilterra. Nega il principio di autorità religiosa e la rivelazione, ed in generale tutti i dogmi positivi: al contrario, esso ammette soltanto quelle verità morali o religiose cui l’uomo può pervenire attraverso il solo esercizio delle sue facoltà razionali, e perciò è stato anche chiamato religione naturale o razionale.

Demiurgo: Termine derivato dal greco, artefice, ordinatore, nella società greca arcaica, da Omero in poi, designava chiunque si fosse guadagnata la vita al di fuori dell’agricoltura. Identificava non solo gli artigiani, ma anche i medici, gli aedi e gli araldi. Nella civiltà greca classica la classe demiurgica, limitata agli artigiani indipendenti o salariati, godette di grande importanza in alcune situazioni particolari, come dell’Atene Periclea, tanta che nelle costituzioni di varie polis esistevano magistrature in genere collegiali di D., che avevano evidentemente il compito di difendere i suoi interessi. Secondo Platone (come nel suo Timeo) il D. è l’artefice del mondo che ha plasmato tutte le cose, sia rivolgendosi al modello eterno delle idee, sia guardando alla materia informe e disordinata. esso si distingue dunque dal concetto tradizionale di Dio, in quanto non è una divinità creatrice, ma svolge una funzione di attività mediatrice tra idee e materia; inoltre ha la realtà di un mito verosimile. Nel neoplatonismo e nelle correnti gnostiche, il D. diviene una divinità subordinata al Dio Supremo, e mediatrice tra quest’ultimo ed il mondo. Per Plotino il D. è l’anima del mondo.