Canzone della Dea

Una vera e propria canzone è stata rivolta alla dea, divinità alla quale gli uomini si sono affidati nel corso dei secoli per chiedere protezione e sostegno. Dopo l’invocazione alla idea, dunque, anche una canzone. Eccola dopo il salto.

Pelle perfetta con un incantesimo

Una pelle perfetta: senza alcuna imperfezione, dal colorito di una bambola di porcellana, è quello che sogna ogni donna, grande o piccola che sia. Immaginate di svegliarvi al mattino con il viso perfetto, senza segni del tempo, senza alcun bisogno di dover cospargere il viso con chili di trucco. Immaginate i complimenti, immaginate la soddisfazione, immaginate il camminare a testa alta scoprendo il viso dalla pelle perfetta: sareste l’invidia di tutte le vostre amiche.

La Dea Ishtar scende negli inferi

 Molti pagani- wiccan conosceranno già questa storia, molto famosa nella religione Wicca, che narra della Dea che scende negli inferi, o meglio nel mondo sotterraneo, per salvare il suo amato, ma forse non sanno da dove essa provenga davvero. Questo racconto infatti è davvero molto antico risalente all’età dei Babilonesi, quindi stiamo parlando di 2000- 3000 a.C anni fa. La leggenda spiegherebbe il perché dell’alternarsi delle stagioni sulla terra e quindi il perpetuo ciclo della vita. I protagonisti di questa storia sono la Dea Ishtar, per i Sumeri Inanna, che viene identificata come la Venere per i romani, quindi dea dell’amore, della bellezza, della fecondità, Grande Madre della terra e del cielo, dea anche della guerra, e Tammuz/Dumuzi il suo amato, dio-pastore della vegetazione, bello e luminoso come il sole. Questa storia venne poi assimilata dai Gregi con il mito di Persefone dea degli inferi e di Afrodite che piange il lutto per il suo Adone.

Preghiera mattutina per Iside

Iside dea della maternità e della fertilità, signora della luce e della fiamma, che i semi con un tocco di dita fa germogliare. Molti in tempi antichi, e forse anche oggi, veneravano questa bellissima Dea figlia di Nut e di Geb e moglie di Osiride, ogni alba, in tutti i templi e paesi, tra cui India, Europa, Inghilterra, sul fiume Nilo, davano il benvenuto e risvegliavano la dolce Dea, il risveglio serviva, non per risvegliare Iside, Dea sempre vigile, ma per risvegliare i templi i sacerdoti e le sacerdotesse e dare il benvenuto al nuovo giorno e ricordare che Iside era con loro sempre in ogni luogo e in ogni momento, per ricordare che il divino era intorno al loro.

In tutti i templi e in tutte le case veniva celebrata la preghiera mattutina, anche se le parole erano differenti ma il significato era sempre lo stesso, ognuno usciva di casa all’alba, ai primi raggi del sole e intonava la preghiera del risveglio: