Di cosa siamo fatti esattamente? Di corpo e spirito, molti di voi risponderebbero: difatti si pensa che il corpo abbia in se un’anima imprigionata, che si libera esclusivamente quando il corpo cessa le sue funzioni vitali, o quando e se quell’anima nel sogno si libera e viaggia in astrale. Questa risposta benché non sia completamente errata, è inesatta e trae in inganno.
corpo astrale
Il corpo astrale dispettoso
Chi è pratico di viaggio astrale è in grado di fare moltissime cose, osservare le aure, incontrare spiriti, viaggiare per la città o fare visita ad un parente o ad amico o nemico, questa che vi racconterò è la vicenda accaduta ad una giovane donna, che veniva infastidita da un corpo astrale.
La donna dopo essersi sposata si era accorta che la madre del marito, aveva un attaccamento morboso, soffocante con il proprio figlio, questo infastidiva molto la giovane sposa, dato che il matrimonio si svolgeva in una convivenza a tre, e la madre era perennemente tra loro, tanto che in alcuni momenti faceva anche vacillare il rapporto amoroso tra i due sposi. Questo la faceva molto soffrire, inoltre anche dopo che la suocera non viveva più con loro, il marito rimaneva soggiogato e influenzato dalle parole della madre, la giovane sposa inoltre ogni notte veniva infastidita da dischi di luce che la turbavano e la facevano star male durante il sonno.
Dopo qualche settimana, non sopportando più questi fenomeni, afflitta andò a chiedere aiuto a degli spiritisti che le consigliarono di munirsi di una cintura di cuoio, farvi tre nodi e quando si presentavano questi dischi di luce colpirli, inoltre gli spiegarono che probabilmente la suocera possedeva facoltà medianiche e che quasi sicuramente quei fasci di luce era il corpo astrale di quest’ultima.
Callaway e i viaggi extracorporei – parte III
I viaggi che, secondo Callaway, avvenivano attraverso l’uscita del corpo attraverso il corpo astrale, che in pratica era lui in quanto spirito. L’uomo affermò di aver appreso grazie ai suoi esperimenti in merito, e alle ricerche, un metodo per elevarsi a livelli superiori di esistenza, ma allo stesso tempo si diceva spaventato da un viaggio che sembrava portarlo ai limiti dello spazio.
Callaway spiegò anche di aver trovato un metodo per lasciare il corpo attraverso quella che chiamava “porta pineale“, quindi attraverso l’utilizzo della ghiandola pineale che si trova all’interno del cervello e che alcuni ritengono la dimora dell’anima.
Questa è stata da molti ritenuta il compnente essenziale per le esperienze extracorporee. Con i suoi viaggi Hugh Callaway andò molto lontano, fino ad una città orientale che poi descrisse in modo estremamente chiaro e nitido, ma anche in un tempio tibetano dove si ritrovò in una stanza buia legato e torturato da uomini incappucciati che gli imponevano di rinunciare alla sua vera identità.
Callaway e i viaggi extracorporei – parte II
Callaway, come si diceva, veniva sempre richiamato verso il suo corpo da una forza misteriosa che gli faceva poi avere un gran mal di testa. Una notte però l’uomo decise di resistere alla forza e rimanere nel sogno.
Ad un certo punto senti una specie di “clic”, come uno scatto, il mal di tresta scomparve e lui si sentì completamente libero dal suo “io” fisico. I problemi cominciarono in seguito, ebbe modo di raccontare, perchè quando infine fece ritorno nel suo corpo questo era come paralizzato.
Callaway non era più in grado di muovere un muscolo e la cosa lo terrorizzò pareccho. Riuscì solo dopo grandissimi sforzi a muovere un dito. Riprese poi l’uso completo del corpo e nonostante lo spavento continuò con i suoi esperimenti.