Il culto del Dio Cornuto è con ogni probabilità uno dei più antichi del mondo, presente nelle più disparate tradizioni. Questa divinità veniva spesso rappresentata con una giganteca statua di bronzo, nel cui interno cavo ardeva costantemente un fuoco che la rendeva di un rosso incandescente. Al Dio Cornuto è stata dedicata una vera e propria invocazione per cercare di fare manifestare la sua presenza.
canti rituali
Invocazione al Dio Cornuto
Dopo avervi fatto conoscere qualche invocazioni da fare alle divinità di tutte le culture, alla Ruota dell’anno e agli elementi, per avere fortuna, amore e salute, questa volta vi fornirò due canti ed invocazioni che hanno a che fare con il Dio Cornuto.
Di seguito troverete il canto volto al Dio Cornuto:
Dio Cornuto, canti ed invocazioni
Dopo avervi fatto conoscere qualche invocazioni da fare alle divinità di tutte le culture, alla Ruota dell’anno e agli elementi, per avere fortuna, amore e salute, questa volta vi fornirò due canti ed invocazioni che hanno a che fare con il Dio Cornuto.
Di seguito troverete due canti volti al Dio Cornuto:
Canti rituali
Ieri parlammo delle varie danze rituali eseguite dai Wiccan in tempi antichi oggi invece parleremo delle musiche, degli strumenti e dei canti che utilizzavano durante le danze.
I rituali e le danze veniva accompagnati spesso da musiche suonate con strumenti tradizionali come il flauto, il tamburo e qualche tipo d’arpa. Il tamburo aveva soprattutto la funzione di guidare la congrega e muoversi all’unisono, mentre il ritmo incalzava gradualmente e l’energia aumentava, veniva suonato da una donna perché simbolo della dea, insieme all’arpa anch’essa suonata esclusivamente da una donna giovane. Il flauto, invece veniva sempre suonato da un uomo, poiché era il simbolo del Dio.
Per composizioni più elaborate si aggiungevano i campanelli, ma questi venivano usate prima dei tempi dei roghi, poiché di notte il loro suono era udibile a gran distanza, si usava, anche, al posto dei campanelli il sistro ma questo venne usato successivamente grazie ai Romani che portarono nelle isole britanniche il culto di Iside.