Superstizione e religione, lo strano rapporto

di Valentina Cervelli Commenta

Superstizione e religione sono legate da uno strano rapporto. Per quanto siano agli antipodi è infatti possibile riscontrare la prima in maggiore presenza fra le persone più religiose.

Superstizione elemento più “religioso” di quel che sembra

Perché parliamo di due temi agli antipodi? È presto detto e non solo perché la religione ripudia la superstizione additandola come peccato. Ma perché la quasi totalità delle credenze ha proprio un’origine religiosa. Spesso prendendo a mani basse dalla tradizione cristiana.

Un esempio? Si pensa che incrociare le posate porti sfortuna. Si tratta di una superstizione legata alla similarità di tale incrocio con la croce sulla quale è stato crocifisso Gesù Cristo.

E che dire del non mettere il pane capovolto? Essendo il Salvatore nella religione identificato come il pane per i popoli, mettere sottosopra una forma di pane viene considerato di malaugurio. Sono solo due esempi ma se ne potrebbero fare molti altri. Primo tra tutti il non essere in 13 a tavola per via dell’Ultima cena. La spiegazione è legata ovviamente anche in questo caso alla crocifissione di Gesù Cristo.

È per questo motivo che sosteniamo che superstizione e religione abbiano un rapporto molto particolare. Ma non solo nell’ambito di potenziale fortuna o sfortuna. Lo stesso discorso potrebbe essere fatto per l’astrologia. Se siamo religiosi e crediamo in qualcosa non solo dovremmo ripudiare la superstizione, ma non dovremmo far sì che possa avere influenza nella nostra vita.

E la magia dove la mettiamo?

Vogliamo pensare anche a come reagiamo ai gatti neri? Insomma, forse sarebbe il caso di rivedere questo rapporto così particolare. Perché ci troviamo davanti a una dicotomia che non mette però realmente in opposizione gli elementi.  Dovremmo forse smettere di essere superstiziosi tanto quanto dovremmo incominciare a rendere la religione un elemento “personale” come parte della nostra esistenza.

Analizzando la situazione in generale perché dobbiamo prendere a questo punto come buoni superstizione e religione ma non la magia? Qualsiasi cosa che riguarda la nostra esistenza dovrebbe essere presa allo stesso tempo con estrema serietà e praticità e con un pizzico di fatalismo. Di certo dobbiamo scendere a patti con il fatto che questi due elementi così differenti della vita umana in realtà sono più uniti di quel che pensiamo. E non solo per le origini.

Lo ripetiamo, talvolta è possibile riscontrare una maggiore credenza a questi elementi di superstizione da parte di persone che sono molte religiose. Non dovrebbero però dare a tali gesti l’accezione di porta sfortuna o maledizione.  Ammettetelo, quanti di voi, magari tanto religiosi, girate con un cornetto contro la sfortuna attaccato al portachiavi?

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