Quante volte abbiamo letto di fiabe in cui le streghe sono sempre malvagie e brutte, prendiamo ad esempio la fiaba di Hansel e Gretel, una fiaba dei fratelli Grimm, che come ben sapete, in origine, erano racconti dell’orrore che raccontavano di omicidi, stupri, sesso violento ed altro. La storia racconta di due bambini che si perdono nel bosco, e trovano una casetta di pan pepato, abitata da una vecchietta sgradevole e malvagia, che li rapisce, li rinchiude in una gabbia e li fa mangiare fino a farli ingrassare, per poi cucinarli e mangiarli.
Ora secondo l’autore di un libro molto interessante che analizza le fiabe, intitolato “Il posto delle favole. Un viaggio nella narrativa popolare europea” di Alberto Mari, la foresta Spessart, dove appunto i due fratellini si perdono, esiste davvero e per giunta, dopo varie indagini, si è scoperto che in realtà un omicidio si è davvero svolto, ma la vittima era la povera “strega”.
Adiamo però per ordine cosi da capire meglio, Alberto Mari menziona, nel libro, un’opera intitolata “La strega e il panpepato” dove Hans Traxler, ricostruisce la drammatica storia basandosi sulle intuizioni, sulle indagini e sulle scoperte di George Osseg, un archeologo della fiaba che andò direttamente sul posto ad analizzare la zona dove avvenne il macabro omicidio e a ricercarne tutti i riscontri all’interno del famoso racconto.
Secondo quanto scrive Mari, a condurre Osseg sulla pista giusta, ed a capire che la foresta dove si trovava era la foresta descritta dai fratelli Grimm nella fiaba, fu un incisione fatta su degli alberi, identica a quella raffigurata su edizione delle fiabe dei fratelli del 1818. Grazie a questa incisione Osseg poté trovare il posto preciso dove sorgeva la casa della donna ritenuta una strega.
Iniziarono cosi gli scavi, ed fu rivenuto un rudere solitario, una tipica costruzione delle foreste dell’Assia, in seguito vennero alla luce quattro forni e in uno di essi fu trovato sepolto una scheletro di donna. Gli esperti che accopagnavano Osseg appurarono che la morte della donna avvenne prima di venir parzialmente bruciata, e che la “strega” al momento della morte non doveva avere più di trentacinque anni.
Le indagini nel casolare solitario proseguirono, e vennero trovati i resti di una ricetta, degli arnesi da pasticceria e una focaccia bruciacchiata, Osseg fece cuocere una focaccia secondo la ricetta rinvenuta, vecchia di trecento anni, e il risultato corrispondeva molto da vicino al panpepato tipico di Norimberga.