Spiriti, quali sono i più inquieti?

di Valentina Cervelli Commenta

Quali sono gli spiriti più inquieti? Quando si parla di manifestazioni di questa tipologia o di fantasmi che dir si voglia, non di rado le maggiori testimonianze riguardano i bambini, oltre che le persone decedute per morte particolarmente violenta.

Gli spiriti di bambini scherzosi

Per farvi capire cosa intendiamo dobbiamo spostarci a Napoli. In questo modo possiamo fare esempi diretti di manifestazioni di spiriti particolarmente attivi e caratterizzanti. E vogliamo partire in questo caso parlandovi dei bambini della casa di Portici. Questa costruzione non si trova troppo lontana dal centro storico della città. Parliamo di un palazzo antico di questo quartiere, dove vagherebbero indisturbate le anime di due bambini morti nel corso di un incendio.

Questi spiriti sarebbero ignari del loro destino e forse, ritenendosi vivi, amerebbero da tempo fare piccoli scherzi a chi si trova nelle vicinanze del palazzo.  Altrettanto inquieti e non in modo scherzoso, lo sarebbero anche gli spiriti che vagherebbero nei palazzi di Piazza Giambattista Vico. Della loro storia non si sa praticamente nulla. Quello che raccontano per certo coloro che passano spesso in zona è che soprattutto vicino alla struttura più antica si ha l’impressione di avere spesso una presenza nefasta alle spalle.

E che all’interno del palazzo avvengano dei fatti inspiegabili. È triste pensare che possano esservi delle anime intrappolate sulla Terra di cui nessuno conosce la vera identità.

Le feste della Reggia di Capodimonte

Più che inquieto, lo spirito della regina Maria Carolina di Borbone viene descritto come gioviale, da chi racconta la storia della Reggia di Capodimonte. Sono numerose le testimonianze di chi racconta che la moglie di re Ferdinando di Borbone dia ancora feste incredibili tuttora. Perché? Semplice: dal bosco nelle vicinanze sembra si possano sentire di notte, spesso e v0lentieri rumori, suoni e musica provenienti dalla reggia.

Diverse sono le testimonianze che giungono invece dall’Albergo dei Poveri di Piazza Carlo III. Questa struttura venne richiesta proprio dal reggente che dà nome alla piazza. Ed era un luogo in cui i poveri della città potevano trovare conforto e un tetto sopra la testa. Un luogo buono e positivo. Che però non poteva far niente per coloro che lì dentro morivano, non di rado da soli.

E date le manifestazioni che si racconta si avvicendino ancora in quel luogo, con molta probabilità ci troviamo davanti a un luogo infestato da anime di chi al suo interno ha perso la vita.

Questi spiriti napoletani sono solo un esempio dell’inquietudine che può aleggiare in quel mondo soprannaturale. Chissà quante altre storie non aspettano altro che essere scoperte.

 

 

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