La parola Vodun significa spirito, nel linguaggio Fon, come abbiamo visto nell’articolo precedente. Gli spiriti esaltavano i “Loa” dei e dee che corrispondono a molti santi cristiani e che per i fedeli africani governano le forze della natura, i cataclismi e le emozioni. Per dirne alcuni: acqua, terra, fuoco, amore, morte, guerra.. eccetera.
Per questi credenti oltre alle divinità ci sono gli spiriti dei defunti e quelli che dimorano nelle cose, come ad esempio nelle rocce o negli alberi, nelle cascate e negli stagni. A ben guardare alcuni tratti delle religioni africane sono simili a quelli degli indiani d’America,a nche loro certi che gli spiriti dimoravano nelle cose della natura.
Queste popolazioni avevano un amore, una cura verso la natura e tutte le cose del creato, avevano rispetto, cosa che evidentemente ora non c’è o si riscontra in percentuale molto minore tanto che solo ai giorni nostri si cerca di vivere rispettando l’ambiente tornando, se vogliamo “alle origini”.
La spiritualità non è mai sbagliata, spesso viene però cotnrapposta al materialismo odierno, dove si a l’idea che “si vive una volta sola”, dove tutto sembra passi per ciò che si possiede e non ciò che si è. Per queste religioni la terra è fonte della vita e l’acqua la sostiene. Questi due elementi sono fondamentali nel Voodoo e specialmente nelle pratiche per la guarigione.
Ogni anni ad Haiti si tengono feste nelle quali i credenti si ritrovano in luoghi sacri tutti insieme e raccolgono fanghi e acqua. Il 16 di luglio, ad esempio, si radunano tutti in un bosco, nel punto esatto dove il fiume Tombe crea una cascata che piomba sulle rocce sottostanti. Questo è un luogo sacro chiamato Saut d’Eau, dove la Vergine Maria, altri dicono Freda, dea dell’amore, sarebbe apparsa due volte nel 1800. Queste acque sarebbero miracolose, tanto che i fedeli si mettono su una roccia per ricevere in pieno l’acqua addosso: rinforza le energie vitali.