E’ stato riscoperto la salma di uomo, ribattezzato come Noè che visse nella lontana città di Ur, vittima del più grande diluvio della storia. La salma era stata rinvenuta nel 1929 da un team di archeologici del Museo Pen, in uno scavo eseguito nell’antica città di Ur, l’attuale Nassiriya.
Il corpo era stato conservato nel Museo Penn di Philadelphia, ed è stato chiuso in una scatola per 85 anni, senza che nessuno facesse approfondimenti su quella salma, ovviamente, ogni documentazione cartacea sembrava perduta. Ed invece grazie ad un recente progetto avviato per la digitalizzazione dei documenti archeologici è stato possibile ritrovare la vecchia documentazione e la corretta identificazione, scoprendo così cose davvero interessanti del corpo.
Il corpo dell’uomo fu rinvenuto alla profondità di 15 metri, in uno strato di limo sotto il cimitero dell’attuale città, antico di 4500 anni. I test avevano rivelato che lo strato era di 2 mila anni più vecchio del cimitero, collocabile al periodo Ubaid (5500 – 4000 a.C.).
Il Sir Leonard Wooley, colui che guidava la squadra di archeologi, dopo aver scoperto il cimitero reale di Ur, individuò anche una profonda trincea definita come “Il Livello Diluvio” a circa 10 metri di profondità; scavando ancora trovò antichissime sepolture scavate nel limo, e scavando ancora di arrivava al livello del mare. Woolley ipotizzò che il nucleo originale di Ur si trovasse su una piccola isola con una palude circostante, in seguita quest’isola sarebbe stata colpita da un forte diluvio, che nonostante i gravi danni aveva permesso alla gente di continuare a vivere. La sepoltura di Noè fu fatta insieme a dieci vasi di ceramica in uno strato profondo di limo, pertanto, l’uomo visse dopo il diluvio e sepolto nei depositi di limo.