La saggezza degli indiani d'America è racchiusa nei molti racconti che essi hanno tramandato di generazione in generazione, alcune di esse sono arrivate fino a noi.
La saggezza degli indiani d’America è risaputa da migliaia di anni. Un popolo le cui origini hanno un qualcosa di magico e misterioso. La loro unione con la natura, il loro sentirla, ascoltarla e capirla ha fatto si ch’essi fossero un popolo diverso, un popolo che racchiudeva in se i misteri dell’universo. Con le loro sagge leggende, con i loro racconti ricchi di magia hanno cercato di tramandare il loro sapere, le loro grandiose scoperte.
Ad oggi permangono alcune delle leggende, alcuni loro pensieri e detti, ed oggi leggeremo qualcosa che ci farà comprendere a fondo la loro saggezza, il valore che davano alla natura e che noi abbiamo perso da molto tempo ormai.
Gli indiani d’America e la loro filosofia sulla natura
“Sapete che gli alberi parlano? Essi lo fanno!
Parlano tra loro e loro vi parleranno se solo li ascoltate.
Il guaio dei bianchi è che loro non ascoltano!
E cosi non hanno mai ascoltato gli indiani come non ascoltano le altre voci della natura. Ma vi assicuro, gli alberi mi hanno insegnato molto: sul tempo, sugli animali, sul Grande Spirito.”
– Tatanga Mani Assiniboine
Un’antica leggenda degli indiani d’America
Gli indiani d’America raccontavano spesso una storia su cosa il Creatore ha nascosto negli uomini:
In tempi molto antichi, il Creatore dell’universo volle nascondere una cosa preziosa agli uomini fino a che essi non fossero stati pronti per capirla e vederla. Così radunò tutte le creature più sagge del creato e chiese a loro consiglio.
L’aquila si propose per prima e disse:
– “Dalla a me e la porterò sulla montagna più alta del mondo”, ma il Creatore rispose:
– “No, un giorno gli uomini conquisteranno quella montagna e la troveranno.”
Si fece avanti, allora, il salmone che disse:
– “Lasciala a me e io la nasconderò nelle profondità dell’oceano.”, ma anche lì il Creatore ebbe da ribattere:
– “No, gli uomini sono esploratori di natura e un giorno arriveranno anche lì.”
Fu, poi, la volta del bufalo, che disse:
– “La porterò con me e la seppellirò nel cuore delle grandi pianure.”, ma il Creatore rispose:
– “No, un giorno persino la superficie della Terra verrà aperta e loro la troveranno.”
Le creature del creato non seppero più che dire, pareva non ci fosse un luogo sicuro per nascondere una cosa così preziosa, ma poi una vecchia talpa cieca parlò:
– “Perché non la metti dentro di loro? E’ l’ultimo posto dove andranno a cercare.”
Il Creatore e tutte le creature del creato furono d’accordo ed il Creatore disse:
– “Cosi sia!”