Vi stavo raccontando che a Monroe capitava di avere quel cerchio che si muoveva attorno al corpo, su e giù. Quando gli appassava attorno alla testa la vibrazione dava luogo ad un rombo nella mente dell’uomo e a lui cui sembrava di sentirle anche nel cervello.
Monroe era persino stato dal suo medico di famiglia per la sua preoccupazione, ma il suddetto aveva escluso che alla base potessero esserci dei problemi di natura nervosa, gli fece fare però degli esami completi.
Sottoposto a check up completo Monroe risultò sano. Non era epilettico, non aveva un tumore al cervello,e godeva di ottima salute. Il dottore gli consigliò solamente di ridurre il lavoro e avere ritmi di vita più rilassati.
Monroe lo fece e trovò delle attività alternative da svolgere, distensive e piacevoli, ma le cose non cambiarono e i fenomeni di cui era oggetto divennero ancora più particolari.
Le vibrazioni continuarono ad interessarlo e una notte, mentre aspettava che gli passassero mise giù il braccio dal letto fino a sfiorare il pavimento. Fu in quell’istante che si accorse: le sue dita penetrarono all’interno del materiale fino ad arrivare ad una rae e al chiodo.
Monroe si rese conto di stare percependo il suo corpo e le sensazioni che da esso ne derivavano. Sentiva il cuscino, le coperte che pesavano sul corpo, il torace che si sollevava al tempo del respito, ma anche il braccio attraversare il pavimento.
Vedeva fuori dalla finestra il paesaggio illuminato dalla Luna. Ne parlò anche con un amico psicologò che relegò l’esperienza come “sogni diurno” e gli consigliò di far eun buco nel pavimento per vedere cosa ci fosse sotto.
Monroe continuò ad essere soggetto alle vibrazioni e si ritrovò persino catapultato contro il soffitto, a fluttuare lentamente nell’aria. Da lassù vide per la prima volta il suo corpo materiale e si spaventò pensando di essere sul punto di morire.
Cosa che non gli garbava per niente… (continua)