Rituali da fare il mese di giugno

di Gianni Commenta

Ecco alcuni riti che si possono fare nel mese di giugno, i comunemente chiamati Riti di Giugno e il Solstizio d’estate.

La festa del Solstizio è il giorno più lungo dell’anno, ma è anche il momento in cui il Sole si trova a Nord dell’Equatore Celeste ed inizia il suo declino: per questo il Solstizio estivo veniva chiamato “porta degli uomini”, mentre l’invernale “porta degli dei”.

Giano era colui che proteggeva il solstizio estivo, il custode delle porte e dell’iniziazione, e simbolo del passaggio verso l’infinito. Durante il solstizio il visibile e l’invisibile si fondono, è la notte dei presagi in cui si poteva e si può dare una sbirciatina al mondo dell’ignoto.

Durante le ore più calde il sole con i suoi raggi irradia le erbe magiche: la raccolta come in passato avviene all’alba, le erbe raccolte sono talismani di protezione per tutto l’anno.

Rituali per il Solstizio d’Estate
due rituali: uno per chi opera da solo, uno per chi opera in gruppo

– Preghiera a San Giovanni Battista (per chi opera da solo).
Preghiera che risale al 1600, molto efficace, si recita all’alba, dopo aver acceso una candela bianca:

“Mirabilissimo precursore del Messia tanto sospirato, tu che fosti santificato prima di nascere e conservasti fino alla morte la giustizia. Tu che vivesti tra mortificazioni e digiuno nel deserto, per insegnare col tuo esempio la strada sicura per la salute dell’anima. Per la tua umiltà, con cui ricusasti di versare acqua battesimale sul capo del Divino Redentore, per lo zelo col quale tu lo additasti come il figlio di Dio, per il tuo coraggio, che ti spinse a rimproverare i più grandi re per i loro delitti, per la rassegnazione che ti fece offrire il capo al carnefice, chiamo il tuo sangue a testimone della verità da te predicata. Concedimi la grazia di santificare la mia anima per la gloria di Dio e di esserti compagno per l’eternità”.

– Rituale celtico della notte solstiziale (rito di gruppo).
Bisogna essere almeno in tre. Bisogna recarsi in un luogo appartato, tra gli alberi o una stanza tranquilla. Si indosserà una tunica bianca pulita, il luogo deve essere fumigato con incenso mischiato a rosmarino, lavanda e verbena.

Si accenderà l’incenso con le erbe 15 minuti prima di operare, disporsi in cerchio. Porre un tavolino al centro della stanza, che avrà la funzione dell’altare, riporvi sopra cinque candele gialle a formare un pentagono con la punta in alto, verso Est. Accendere le candele, prendersi per mano, a formare un cerchio.

Il capo del gruppo prende la parola e recita:

Voi che siete eterni, voi che avete creato ogni cosa,
la luce e il buio, il cielo e la terra, la Luna e il Sole,
voi che avete reso l’universo colmo
della vostra magnificenza e del vostro splendore,
voi signori del tempo e dello spazio,
dello spirito e della materia,
vi scongiuriamo di darci virtù e forza, amore e volontà,
affinché possiamo sempre operare il bene.
Vi invochiamo per i vostri sacri nomi,
affinché vogliate illuminarci e guidarci nella nostra vita,
fino a ricongiungerci con voi in eterno.
E così sia

L’invocazione andrà ripetuta tre volte, sciogliere le mani, uscire in silenzio, il capo del gruppo spegnerà le candele, poi uscirà.

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