Il rituale del Sole

di Redazione Commenta

 Il solstizio d’estate, il giorno più lungo dell’anno, si avvicina, il Sole si farà più caldo, e noi potremmo finalmente godere del suo calore. Nel paganesimo si festeggia Litha, ma in tempi anctichi, quando ancora la Chiesa non aveva monopolizzato tutte le religioni ed anche quella cristiana, si usava fare un rito: il rito del Sole.
Questo rito è tratto dal libro di Re Salomone, quindi, potete ben capire che il rituale è molto serio, e bisogna avere conoscenze anche basilari, delle ore planetarie, dei giorni, dei sigilli e degli incensi. Il rituale serve a ricevere la forza vivificante del Sole dentro di noi, in modo tale da sentirsi vitali e pieni di entusiasmo della vita.

Occorrente

Sigillo Salomone
7 candele gialle (o oro)
Carboncini
Braciere
Incenso planetario del Sole
Pergamena
Testimone (vostro o di un vostro caro)

Procedimento

Il rituale inizierà all’alba di Domenica o nei giorni e nelle ore planetarie del Sole, nel ciclo di Luna crescente. Si posizioneranno sei candele sulle punte del sigillo di Re Salomone, la settima andrà posta al centro, dove sotto metterete il testimone (oggetto personale vostro o di chi vorrete rivolgere il rituale). Si accenderà il carboncino nel braciere e metterete a far bruciare l’incenso, aggiungendolo poco a poco durante tutta la durata del rituale. Ora si accenderanno le sette candele, partendo in senso orario dalla prima punta di destra, per poi alla fine accendere la candela centrale.
Prenderete il braciere in mano e con esso rivolgendovi ai quattro punti cardinali evocherete gli spiriti, dicendo:
A Est

“Samael, Gabriel, Bacici, Vionatrabar, Atei”

A Sud

“Habudiel, Vriel, Machasile, Maromiel, Charsiel”

A Ovest

“Anaci, Bruchat, Pabel, Suceratos, Vestaci, Capabili”

A Nord

“Aiel, Saphiel, Aquiel, Matoyel, Masgabriel”.

Invocati gli spiriti, si continuerà la supplica rivolti ad Est:

“Conjuro et confìrmo super vos, Angeli fortes Dei et sancii, in nomine Adonay,
Eye, Eye, Eye, qui est ille, qui fuit, est et erit, Eye, Abraye, et in nomine
Saday, Cados, Cados, Cados, alte sedentis super Cherubini et per nomen
magnus ipsius, Dei fortis et potentis exaltaturque, super omnes caelos, Eye,
Seraye, plasmatoris saeculorum, qui creavit mundum, caelum, terram, mare
et omnia, quae in iis sunt in primo die, et sigillavi! eo sancto nomine suo
Phaa, et per nomen sanctorum angelorum, qui dominatur in quarto exercitu,
et serviunt coram, potentissimo Salamia, Angelo magno et honorato, et per
nomen stellae, quae est sol, et per nomen Dei vivi, et per signum, et per
nomina omnia praedicta, conjuro te Michael, Angele magne qui es praepositus
dici domeicae, et quid in eo est, quod prò me labores, et adempleas omnem
meam pelitionem, juxta meum velie et votum meum, in negitio et causa mea”.

Si proseguirà con il mantra del Sole, per caricare il sigillo:

“AL LUGH ALIM LUGH”

Successivamente, dopo un lungo periodo di meditazione, si chiuderà il rituale lasciando ardere le candele; il giorno dopo si butteranno le ceneri dell’incenso in un corso d’acqua e si avvolgeranno i resti di cera nella pergamena che sarà conservata per un ciclo lunare completo, e poi andrà gettata anch’essa in un corso d’acqua.

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