Pochi giorni fa a Sarno nel vecchio convento della Chiesa della Madonna del Carmine si è scoperta una piccola cappella che veniva utilizzata, si presuppone, per riti esoterici, infatti nella nicchia c’erano oggetti di rituale, come candele, incensi e mantelle nere.
A dare l’allarme e avvisare la polizia è stata la gente del posto che di notte vedeva luci strane provenire dalla cappella, difatti grazie a un sopralluogo la polizia ha scoperto che la cappella veniva utilizzata per riti forse satanici.
La nicchia è sormontata da una mezza calotta sferica, per accedere bisogna salire al primo piano del convento ormai abbandonato, proseguire per un lungo e stretto corridoio ed è proprio qui che la polizia ha trovato un piccolo altare, sul quale vi erano appoggiati candele, incensi, carboni, contenitori con sale e croci realizzate con dei rami, poco più lontano dall’altare c’erano resti di candele, mantelle e cordoni neri, drappi gialli e rossi, tappeti, coltelli e dei simboli della Luna e del Sole oltre ad una bandiera italiana.
E’ chiaro, quindi, che qualcuno, in quella nicchia dell’ex monastero, è entrato fino a pochi giorni prima, sistemando e tenendo in perfetto ordine e pulizia il luogo, rispetto, invece, all’incuria e al degrado in cui versa la struttura.
E’ possibile che all’interno di quella cappella dell’ex monastero, immerso nella collinetta del Saretto, assai lontana dal centro abitato e occhi indiscreti, venissero celebrate messe nere o riti esoterici? Il dubbio, in una cittá che negli anni si è ritrovata ad essere spesso paragonata a una sorta di crocevia del culto del demonio può apparire legittimo nei racconti di chi ha notato quelle luci durante la notte. E la scoperta della nicchia e di quel materiale, ovviamente, non fa che alimentare quei sospetti. Ma potrebbe trattarsi semplicemente di un puro set cinematografico, creato ad hoc per qualche gioco o ripresa video. Se così fosse, c’è da dire che la scelta della location è stata perfetta.