Nei post precedenti abbiamo conosciuto Ian Stevenson il più famoso psichiatra, che con i vari studi, accertò, finalmente, l’esistenza della vita dopo la morte e non solo ma trovò prove sull’esistenza della reincarnazione, ciò significa che ognuno di noi ha delle vite passate, ma che purtroppo in questa vita non ci ricordiamo o abbiamo solo dei piccoli ricordi flash. Oggi continueremo con questo argomento ma scopriremo che ci sono delle prove concrete, di persone che hanno visto la loro vita passata.
Premetto che tutti noi possiamo vederla, non è una cosa poi tanto difficile da fare, ci sono tecniche da seguire, ed esistono anche formati audio che aiutano l’ipnosi regressiva, io stessa ho provato questo metodo ed ho avuto ottimi risultati. E’ importante ovviamente non avere paura di ciò che si potrebbe vedere e di conseguenza rilassarsi completamente, se volete aiutandovi anche con tisane e oli, un ottimo olio che io utilizzo è l’oppio che va messo ai polsi e al collo. Il profumo di quest’olio aiuta ad entrare in uno stato di trans.
Alcune filosofie orientali credono che nella reincarnazione ci sia un’evoluzione, e cioè che ogni individuo prima di reincarnarsi in un uomo sia stato un fiore o un animale, di tutto questo però non ci sono prove quindi questa tesi cade, invece si è ormai convinti che l’uomo si reincarni sempre e comunque in un altro uomo, avendo però scopi diversi, ogni vita infatti ha un livello da superare per far si che lo spirito si evolvi, fino ad arrivare ad un grado che si avvicini a quello delle divinità.
Una prova concreta che convinse molti esperti a riconoscere l’esistenza della reincarnazione fu il caso verificatosi in Inghilterra, protagonista la signora Smith una normalissima casalinga, perfettamente sana di mente, che da anni soffriva di incubi, nei quali sognava di essere bruciata al rogo.
“La Smith diede al Dott. Guirdham delle copie di disegni e di versi di canzoni che aveva scritto da bambina quando andava a scuola. Degli esperti di francese medievale confermarono che i versi erano scritti in lingua doc, l’idioma parlato nella Francia meridionale nei secoli XII e XIII.
Non finì di stupire gli esperti con la sua conoscenza dei Catari di Tolosa che erano stati perseguitati dall’Inquisizione. Nel 1944 aveva ricostruito, parola per parola, delle canzoni che furono rinvenute negli archivi solo nel 1967; conosceva dettagli storici che vennero alla luce solo dopo indagini molto impegnative; conosceva, ad esempio:
• le figure rappresentate su vecchie monete francesi, alcuni pezzi di gioielleria e la struttura di alcuni edifici
• particolari esatti sulla famiglia e sulle relazioni sociali di persone che non erano presenti sui libri di testo e che, alla fine, furono rinvenuti negli archivi dell’Inquisizione
• che la cripta di una certa chiesa veniva usata per rinchiudere i prigionieri religiosi
• dettagli di riti e abiti religiosi.
Il Prof. Nellie, il più esimio conoscitore di quel periodo, rimase talmente colpito da dire a Guirdham che “si sarebbe allineato con la sua paziente”, ogni qual volta, in futuro, vi fossero state delle discrepanze tra la visione storica predominante e i ricordi di quest’ultima.In seguito, Guirdham scoprì molte altre persone di sua conoscenza che condividevano gli stessi ricordi, e documentò il tutto nel libro The Cathars and Reincarnation (I Catari e la reincarnazione). Pur essendo stato completamente scettico, tanto da essere soprannominato “San Tommaso”, mise in gioco la sua considerevole reputazione per istruire i suoi colleghi medici sulla “Reincarnazione e la Pratica della Medicina” (Guirdham 1969).”