Negli scorsi post, abbiamo iniziato a parlare del potere che ha avuto la parola scritta per l’essere umano, ogni simbolo, che sia sumero o geroglifico, ogni lettera che sia greca, fenicia o latina ha un suo significato esoterico. Molte di queste lettere hanno una determina simbologia e quindi un suo perchè, ogni lettera è legata a un determinato segno astrologico, o runa divinatoria. Nello scorso post abbiamo già visto la lettera A e la lettera B, oggi vedremo: la lettera C e la lettera D.
La lettera “C”
La lettera “C” come la maggior parte delle lettere del nostro alfabeto, deriva inizialmente dall’alfabeto fenicio e dalla parola “ghimel” o “gimel”, assimilato poi dall‘alfabeto greco e pronunciato “gamma”, infine arriva nell’alfabeto latino. Nel corso del tempo questa lettera ha subito molte variazione di pronuncia; dapprima il suono era quello che noi associamo alla g, poi venne pronunciato con il suono duro della “k” e così rimase durante tutta l’epoca classica. Nel V secolo a.C. a questo suono si unì il suono schiacciato dinanzi alla “i” e alla “e”. In epoca fenicia la “c” stava a significare la parola cammello, da allora il suo significato occulto non ha subito variazioni.
La lettera “D”
La lettera “D” è la quarta lettera dell’alfabeto latino, corrispondente al delta dell’alfabeto greco, derivato a sua volta dall’alfabeto fenicio e dalla parola “daleth” che sta significare “porta” o “battente”. Chi ha confidenza con le rune, ricorderà nella lettera “D” l’assomiglianza alla runa “Dagaz” il cui significato è nuovo giorno, la luce ed il buio, l’uomo e la donna. La corrispondente astrale di questa lettera è il segno del Capricorno, inoltre gli studiosi ricollegano la lettera “D” al solstizio d’inverno, giorno che segnale la rinascita del Sole.