Il Ponte del Diavolo

di Redazione Commenta

 Siamo in estate, e la nostra mente e il nostro corpo richiedono un po’ di relax, staccare la spina anche per un giorno sarebbe di grande aiuto per ricaricare le “pile”. Un viaggetto lontano da tutti, anche fuori dall’Italia sarebbe meraviglioso, ma non sempre si ha la disponibilità economica o il tempo per farlo, quindi perché non optare per un luogo italiano, nonché estremamente suggestivo e misterioso come il Ponte della Maddalena? Esso è conosciuto anche come “Ponte del Diavolo”, perché la leggenda narra che sia stato costruito con l’aiuto di costui.

Il Ponte della Maddalena, si trova in provincia di Lucca nei pressi di Borgo a Mazzano e scavalca il fiume Serchio, il suo nome lo deve all’edicola vicina, costruita intorno al 1500, ora non più esistente, che custodiva al suo interno la figura della Maddalena. L’architettura del Ponte del Diavolo risale al medioevo e fu costruito sotto la richiesta della contessa Matilde di Canossa; il suo primo restauro avvenne nel XIII secolo a cura di Castruccio Castracani, in seguito è stato più volte rimaneggiato, mettendo a rischio non solo la stabilità della struttura, ma modificandone anche l’aspetto originale. Agli inizi del’ 900 per far passare la linea ferroviaria Lucca- Aulla, fu aperto un nuovo arco, che ne modificò ancora di più la struttura; sono passati secoli e il ponte dopo innumerevoli piene è ancora in piedi, probabilmente grazie alla sua forma a “schiena d’asino”.

Riguardo le leggende ad esso collegate, ce ne sono molteplici versioni, ma oggi ne vedremo quella più nota:

“si narra che il compito di edificare il ponte sia stato affidato a S. Giuliano l’Ospitaliere. L’opera si rivelò fin dall’inizio di difficile realizzazione. Il capomastro incaricato dell’opera, resosi conto che non avrebbe completato il lavoro per la scadenza prevista, era sprofondato nella disperazione: ma una sera, mentre sedeva da solo sulla sponda del Serchio, pensando al disonore che gli sarebbe derivato per non aver terminato il ponte in tempo utile, gli apparve il diavolo, che gli propose di stipulare un patto. Il maligno avrebbe terminato il ponte in una sola notte, ma ad una condizione: avrebbe preso l’anima di colui che avesse attraversato il ponte per primo. Il patto fu siglato: in una sola notte il diavolo con la sua forca sollevò la grande campata del ponte. Il costruttore, pieno di rimorso, andò a confessarsi da un religioso, che gli disse di rispettare il patto, ma di aver l’accortezza di far ad attraversare per primo il ponte a un maiale. Il giorno successivo il capomastro impedì l’accesso alle persone e fece attraversare per primo il ponte alla bestia. La leggenda vuole che il diavolo, inferocito per la beffa, si sia gettato giù dal ponte nelle acque del Serchio e non si sia fatto rivedere mai più da quelle parti.”

Fonte: Sito Web “Foto Toscana”

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