Le Isole Fortunate è il titolo di una poesia esoterica tra le più conosciute di Fernando Pessoa. Quale voce viene sul suono delle onde che non sia la voce del mare? Con questo interrogativo comincia la poesia del poeta, scrittore e aforista portoghese, uno dei più famosi in terra natìa. Una poesia carica di mistero che ad oggi rimane uno dei punti di riferimento quando si parla di esoterismo.
As ilhas afortunadas
Que voz vem no som das ondas
Que não é a voz do mar?
É a voz de alguém que nos falla,
Mas que, se escutamos, cala,
Por ter havido escutar.
E só se, meio dormindo,
Sem saber de ouvir ouvimos
Que ella nos diz a esperança
A que, como uma criança
Dormente, a dormir sorrimos.
São ilhas afortunadas
São terras sem ter logar,
Onde o Rei mora esperando.
Mas, se vamos dispertando
Cala a voz, e ha só o mar.
Le isole fortunate
Quale voce a noi giunge con il suono delle onde
che non è la voce del mare?
È la voce di qualcuno che ci parla,
ma che, se ascoltiamo, tace,
perché noi abbiamo ascoltato.
E solo se, in dormiveglia,
senza sapere di udire udiamo,
ci mormora la speranza
alla quale, come bambini
addormentati, dormendo sorridiamo.
Sono isole fortunate,
sono terre senza luogo,
dove dimora nell’attesa il Re.
Ma, se incominciamo a destarci,
tace la voce e non c’è che il mare.
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