Secondo una leggenda, la città fa vedere due strati, uno è consumato dalla pioggia, lo strato della terra, mentre il secondo è un “guscio d’uovo” molto sottile e fragile.
Se il guscio verrà rovinato e il contenuto portato via dal diluvio, la sfortuna calerà per il popolo della valle.
Durante il 14° secolo, quando i turchi invasero la Bosnia e sentirono la leggenda, cominciarono ad avere paura, quella paura che li portò a non occupare la città sulla vetta della collina, che in quel periodo era capitale della Bosnia. I Turchi conquistarono però Travnik e Jajce.
Il punto dove hanno scavato nel 2007, dice Imamovic, è una necropoli medievale e le lastre sono pietre tombali.
Chi dirige i lavori e ha accesso alle scoperte fatte, dice che le piramidi trovate potrebbero risalire a un periodo compreso tra il 12000 AC e il 500 AC. Cioè in piena era glaciale!
La datazione è stata fatta su dei resti di conchiglie e corrosione delle rocce, ma sono numerose le ipotesi, scoperte e le teorie più o meno valide.
La comunità scientifica bosniaca è scettica riguardo alla scoperta di Osmanagic e nell’Aprile del 2006 in una lettera pubblicata sui maggiori giornali bosniaci, 21 scienziati hanno messo in dubbio Osmanagic.
Nel 2007, Blagoje Govedaric, insegnante di archeologia dell’Europa orientale, ha smentito la tesi di Osmanagic, dandogli del dilettante, che attraverso l’insensatezza delle teorie e della ricerca coprirà di ridicolo l’interao paese.
La storia, ha avuto una copertura mediatica mondiale, difatti le testate che hanno coperto la vicenda sono state CNN, BBC, ZDF, CBS, il New York Times, l’International Herald Tribune, il National Geographic hanno pubblicato le scoperte di Osmanagic, dandogli un tono scettico.
Le piramidi son lì, ad aspettare di essere analizzate, chissà, forse una civiltà evoluita e sconosciuta le ha costruite, ed ora siamo noi a poterle dare una storia, a capire l’origini di tali monumenti, in ogni caso, se le piramidi fossero vere, la storia dell’Europa dovrebbe essere riscritta.