Oggi torneremo a parlare di figure mitologiche del passato, conosciute a tutti, o quasi per la loro storia e gesta.
EMPUSE
Erano le figlie di Ecate, demonesse che avevano il sedere d’asino e portavano sandali di bronzo. Si divertivano a spaventare i viandanti e avevano la facoltà di mutarsi in vacche, cagne o belle ragazze e in questa forma durante la siesta si ficcavano nei letti per succhiare la forza vitale degli uomini.
ERINNI
Erano dee della vendetta, si occupavano di perseguitare chi uccideva un consanguineo, o mancava di rispetto al padre, la madre, al fratello maggiore o ai forestieri. Le Erinni erano tre e si chiamavano: Aletto l’inarrestabile, Megera e Tisifone la vendicatrice, generate dalla Terra dalle gocce di sangue che caddero dall’evirazione di Urano. Le loro armi erano: serpenti, scudisci e fiaccole ardenti. I Romani le chiamavano Furie.
ERITTONIO
Eroe ateniese, il cui mito lo riteneva figlio di Efesto, avuto da Attide, o da Atena, o da Gea. Aveva dei serpenti al posto dei piedi e di lui si prese cura Atena che lo allevò segretamente affidandolo, chiuso in una cesta con uno o più serpenti, alle figlie di Cecrope, con divieto di aprirla. Le fanciulle, curiose, disubbidirono e furono uccise dai serpenti. Allevato nel tempio di Atena, aveva forma metà di uomo e metà di serpente, successe a Cecrope nel regno. È considerato l’inventore della quadriga e l’istitutore delle Panatenee. Il mito si divide nel raffigurare Erittonio come un bambino umano sotto tutti gli aspetti oppure ed è la versione più comune, siccome nato dalla terra, avrebbe avuto la parte inferiore dei corpo a forma di serpente.
ERMAFRODITO
Fanciullo con seno da donna e lunghi capelli e figlio di Ermes e di Afrodite. La ninfa sorgiva Salmace o Salmàcide se ne innamorò, fu da lui respinta, ma quando il giovane si bagnò nel laghetto della ninfa, ella gli si avvinghiò stretta e supplicò di non venirne mai separata. Da quel momento i due furono un solo essere, che conservava in un unico corpo le caratteristiche maschili e femminili.
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