Una parabola zen che racconta il potere dell'amore, ma soprattutto l'importanza di rimanere se stessi e fare del bene nonostante tutto.
Il potere dell’amore: seppur molti di noi hanno perso la speranza in questo sentimento ed il genere sta dimostrando sempre di più di non essere capace di provarne, esiste ancora chi l’amore lo cerca e non rinuncia ad esso. In questa parabola zen che vedremo ci verrà spiegato il potere dell’amore e la sua portanza nel mondo.
Parabola zen: il potere dell’amore
Un maestro zen vide uno scorpione annegare e decise di tirarlo fuori dall’acqua. Quando lo fece, lo scorpione lo punse. Per l’effetto del dolore, il maestro zen lasciò l’animale, che di nuovo cadde nell’acqua in procinto di annegare. Il maestro tentò di tirarlo fuori nuovamente e l’animale lo punse ancora.
Un giovane discepolo che era lì, gli si avvicinò e gli disse:
“Mi scusi maestro, ma perché continuate? Non capite che ogni volta che provate a tirarlo fuori dall’acqua vi punge?”
Il maestro rispose:
“La natura dello scorpione è di pungere e questo non cambierà la mia, che è di aiutare.”
Allora, il maestro rifletté e con l’aiuto di una foglia, tirò fuori lo scorpione dell’acqua e gli salvò la vita, poi rivolgendosi al suo giovane discepolo, continuò:
“Non cambiare la tua natura se qualcuno ti fa del male, prendi solo delle precauzioni. Perché, gli uomini sono quasi sempre ingrati del beneficio che gli stai facendo, ma questo non è un motivo per smettere di fare del bene, di abbandonare l’amore che vive in te. Gli uni perseguono la felicità, gli altri la creano. Preoccupati più della tua coscienza che della tua reputazione. Perché la tua coscienza è quello che sei, e la tua reputazione è ciò che gli altri pensano di te.”