Le streghe erano con tutta probabilità delle esperte erboriste, per questo venivano additate, guardate con timore e soggezione e perseguitate per i poteri magici. Di sicuro erano in grado di riconoscere e utilizzare le piante e i loro poteri intrinsechi: ce n’erano per guarire, per indurre allucinazioni, per uccidere.
Proprietà di bacche, foglie e radici, fiori, erano conosciute fin dall’antichità anche a monaci e medici, nessuno di loro però era accusato di magia e stregoneria. Non si è in grado di stabilire quanto di ciò che si narra sulle streghe corrisponda la vero o sia piuttosto parto della fervida fantasia di qualcuno.
Era indubbio però che miscugli di erbe in dosaggi particolari fossero in grado di ottenere risultati per determinati problemi. Certo si dice anche che con le loro pozioni potessero volare, distruggere i raccolti, serminare il bestiame, far innamorare qualcuno, guarire i malati di cuore con la digitale.
Molte piante utilizzate dalle streghe hanno davvero poteri curativi, altre venivano adoperate contro il malocchio, poi c’erano quelle che servivano per le pozioni amorose e per volare. Le erbe si dividevano in: fiori per il volo, erbe medicinali, piante degli incantesimi e erbe contro il malocchio.
Le erbe cosiddette del volo erano in realtà piante allucinogene che facevano sentire la sensazione come di volare ed erano velenose. Tra queste citiamo lo stramonio di cui venivano usae poche gocce del suo frutto, i grappoli dei fiori del napello, il succo delle bacche nere dalla belladonna, la ninfea bianca, i gambi della cicuta e la potentilla, oltra ad altri ingredienti animali.
Le erbe medicinali erano la digitale purpurea che se presa in dosi sbagliate poteva risultare letale, per curare i disturbi di cuore, l’edera terrestre per gli attacchi d’asma e i crampi muscolari, la verbena per le proprietà antidolorifiche, la segale cornuta, l’oppio dolce e il sedano selvatico, il prezzemolo in infuso per abortire.