Dopo aver parlato di fiori del volo ed erbe medicinali, passiamo ora a trattare in modo un pò generale le piante degli incantesimi. Uno dei fiori più utilizzati dalle streghe era il papavero bianco, per le sue proprietà sedative, che conducono ad un sonno profondo.
La pervinca, chiamata anche viola delle streghe, pestata assieme ai lombrichi, cosa questa un pò vomitevole, provocava il colpo di fulmine. Un’altra pianta dagli incredibili poteri era la rosa di Natale che era utilizzata per compiere incantesimi potentissimi e rendersi invisibili.
E per scoprire tesori nascosti? Niente paura, era suffiente un rametto di amamelide, un arbusto originario dell’America settentrionale, per diventare una rabdomante perfetta! E che dire della mitica… mandragola! Machiavelli ne ha persino dato ul nome ad una sua commedia teatrale. Era l’ingrediente base di quasi tutte le pozioni afrodisiache, scatenava la passione e provocava gravidanze.
Veniva utilizzata come rimedio all’impotenza e per dare virilità, come scrive lo stesso Machiavelli. Un altro ingrediente di grande utilizzo era l’indivia. Anche questa base di elisir d’amore e con proprietà afrodisiache che pare derivassero da un antico mito druido: una ragazza, che aveva rifiutato le avances del Sole, venne presto trasformata in indivia. In quel modo sarebbe stata costretta a guardarlo ogni giorno.
Di diverso genere i poteri del giusquiamo nero, che pare fosse stato utilizzato dalla maga Circe per trasformare gli uomini di Ulisse in porci. Aumentava anche le capacità divinatorie della strega, consentendole di evocare gli spiriti.
In ultima trattatiamo il fiore dei fiori, la rosa, da sempre simbolo del potere femminile di dare la vita. Anche questo fiore faceva parte degli ingredienti utilizzati dalle streghe. Dalla rosa veniva distillata la bellezza e trasferita in una pozione per essere fatta bere allo spasimante timido che avrebbe trovato coraggio. Nel prossimo articolo tratteremo un altro genere di piante ed erbe, quelle destinate a sconfiggere il malocchio…