Le nobildonne fantasma spesso riempiono le cronache esoteriche di avvistamenti e presenze. Forse perché era molto più facile per una donna rimanere vittima di una morte violenta che la legasse a questa dimensione.
Nobildonne fantasma, tra le più crudeli
E a noi piace raccontare le storie di queste persone che non sempre in vita hanno avuto ciò che meritavano, sia nel bene che nel male. Parliamo intanto quindi di Caterina Sforza. Contessa di Forlì e di Imola, si racconta che sia spesso presente nelle sue proprietà anche ai giorni nostri. Una donna conosciuta sia per il suo coraggio che per la sua ferocia. In molti raccontano di averla vista lanciarsi dal Castello di Picandoli come fece nel 1499 per difenderlo da Cesare Borgia.
A Imola, nel castello di famiglia, invece spaventerebbe coloro che camminano nei pressi di una scala stretta e buia che si racconta nasconda l’accesso alle sue stanze segrete. Caterina è di certo conosciuta tra le nobildonne fantasma per una certa crudeltà. Si racconta che faceva gettare i nemici in fosse dotate di lame affilate sul fondo.
Nel corso dei secoli sono state diverse le nobildonne fantasma che hanno fatto parlare di sé. Talvolta per crudeltà, altre volte per amori impossibili spezzati da familiari o circostanze malevole. In tutti i casi si parla di spettri che probabilmente sono ancorati alla Terra perché pensano di avere ancora qualcosa d’irrisolto.
Olimpia Pamphili, la Pimpaccia di Roma
Tra le nobildonne fantasma senza dubbio una di quelle che attira l’attenzione è Olimpia Pamphili, conosciuta anche come la Pimpaccia a Roma. La donna sghignazzerebbe non tanto dolcemente correndo a bordo della sua carrozza fantasma.
La sua leggenda è una di quelle più inquietanti che è possibile riscontrare relative al mondo dell’aldilà. E la ragione sta nel fatto che il suo cocchio sarebbe trainato da cavalli neri e avvolto tra le fiamme. Solo una volta giunto a Villa Pamphili sprofonderebbe in una voragine.
La storia vuole che la carrozza sia la stessa sulla quale Olimpia fuggì dal Vaticano dopo aver rubato due casse d’oro il 7 gennaio del 1665 alla morte di papa Innocenzo X, non solo suo cognato ma da quanto si dice anche amante.
Di lei si sa che era una donna in gamba e intelligente, ma anche avida che aveva fatto della scalata sociale un punto fermo della sua vita. Si sposò due volte per interesse per poi avere una relazione con il cognato Giovan Battista Pamphili. Lo sostenne economicamente e lo fece eleggere papa, avendo in cambio influenza politica e un titolo da principessa. Morì di peste in esilio per volere di papa Alessandro VII a San Martino al Cimino.