Vi ho raccontato che la Valle dove ora c’è il lago di Loch Ness era rigogliosa e verde, con il pozzo da cui prendevano l’acqua e come racconta la leggenda dovevano sempre richiuderlo. A lasciarlo aperto fu la donna per salvare il suo bambino ed il pozzo vomitò l’acqua che coprì l’intera vallata.
Le genti scapparono sulle montagne mormorando in tono lamentoso: “tha loch ‘nis ann” (traduzione: adesso è un lago!), da qui venne il nome del lago, Loch Ness appunto. Le persone sono fermamente convinte che il lago sia sotto una maledizione e dimora del mostro.
Geograficamente il lago è situato su una faglia geologica che divide la Scozia in due e viene continuamente investito da venti molto forti che in pochi attimi cambiano le condizioni atmosferiche.
Chiunque finisca nel lago muore e il corpo non viene mai ritrovato. Sul fondo la temperatura è così bassa che si dice che i pesci riescano a mangiare i cadaveri ancora prima che si formino i gas che li fanno risalire a galla. Un pò macabra come visione!
È successo due volte. Nel 1932 alla moglie di un banchiere. Stava attraversando il lago su una barca quando questa si è capovolta e nonostante si trovasse a pochi metri dalla riva e fosse una brava nuotatrice il suo corpo non è mai stato ritrovato.
La seconda volta vent’anni dopo. Protagonista della vicenda un famoso pilota di motoscafi, John Cobb che voleva stabilire un nuovo record. Tutto era clmo: non c’era vento, l’acqua del lago era piatta, ma il motoscafo, arrivato su una zona agitata del lago si è disintegrato a duecento all’ora.
Su un lato del castello si ergono le rovine del castello di Urquhart, con le pietre portate dalle streghe. È un’antica fortezza normanna dal quale si gode ottima vista sul lago, punto strategico da dove il mostro è stato avvistato più volte. (continua)