Nessuno sa chi creò i Tarocchi o cosa significa questa parola e da quale lingua appartenga, non si sa nemmeno dove e quando siano stati creati. Molti nel corso dei secoli hanno supposto che siano state all’origine un gioco di carte, al quale poi vi hanno aggiunto arcani maggiori e figure.
Ovviamente il significato nascosto dei Tarocchi rimaneva celato agli occhi degli uomini di quei tempi; eppure nel 1457, Sant’Antonio nel suo “Tratto di Teologia” fece riferimento ai Tarocchi come già carte intrise di mistero. Fino al XVIII secolo, i Tarocchi vennero assimilati ad un gioco d’azzardo ed il loro senso profondo passò inosservato; i disegni vennero copiati, trasformati, mutilati, abbelliti, ornati con ritratti di nobili.
Nel 1781 però, l’autore francese Cour de Gébelin riscoprì Tarocchi di Marsiglia nel loro vero valore e ne fece una presentazione nel nono volume del suo libro il “Mondo primitivo, ma feceun gran pasticcio, aggiunse uno zero al Matto, sbagliò i numeri dell’Eremita e della Temperanza, aggiunse un piede al tavolo, trasformò lo scettro del Papa e disegnò l’Appeso in piedi, stravolse i significati, sostenendo così di aver corretto gli errori “dell’originale”. Cour de Gébelin inoltre dichiarò che le 22 lame maggiori in origine erano dei geroglifici appartenenti al “Libro di Toth”.
Dieci anni più tardi, un indovino alla moda, il barbiere Eteilla “restaurò” il significato dei Tarocchi di Marsiglia e stabilì tra le sue fantasiose Lame rapporti altrettanti fantasiosi con l’Astrologia e la Cabala. Da allora, vennero scritti migliaia di libri in cui si dimostra che i Tarocchi traggono origine dagli Egiziani, Caldei, Ebrei, Arabi, Indù, Greci, Cinesi, Maya, Extraterrestri, Sopraumani e anche dall’Atlantide o da Adamo stesso che ne avrebbe disegnato i primi schizzi.
Ogni società, ogni etnia e religione ha così voluto, nel corso dei secoli rivendicare la paternità, ognuno vedeva nei tarocchi un proprio significato e tutti hanno voluto dipingere quello che per loro era la verità dei misteri nascosti in queste carte.
In duecento anni, apparvero oltre settemila carte nuove, centinaia di carte antiche furono salvate dalle biblioteche nella speranza di ricuperare le Lame di origine. Da questo groviglio di interpretazioni limitate, ingenue, fantastiche, mercantili, pseudo – storiche, romantiche, schizofreniche, vanitose o mitigate, da questa sovrapposizione di dogmatismi e di sistemi, nacquero finalmente i TAROCCHI DI MARSIGLIA.